Diocesi: mons. Leuzzi (Teramo-Atri) agli studenti a 100 giorni dall’esame, “diplomati pellegrini di speranza”

Foto diocesi Teramo-Atri

“Con grande gioia desidero unirmi alla vostra festa dei 100 giorni. L’esame di maturità è una tappa importante della vostra vita perché apre la strada a scelte progettuali. Quest’anno essa coincide con il giubileo 2025. Voi siete chiamati ad essere i diplomati pellegrini di speranza. Una provvidenziale coincidenza che vi sollecita a vivere con più intensità quest’ultimo periodo di preparazione all’ esame, ma anche ad una verifica per rispondere all’invito di Papa Francesco”. Sono queste le parole che mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, scrive nella lettera indirizzata agli studenti che lunedì 10 marzo, si ritroveranno nel santuario di San Gabriele dell’Addolorata per la 45ª edizione della manifestazione “100 giorni agli esami di maturità”, con due messe alle 10 e alle 11.30 e la benedizione delle penne al termine; dalle 13 alle 17 è previsto inoltre lo spettacolo con DJ Set, band musicale e animazione in piazza. “Maturi nel saper fare o nella conoscenza? Molti confondono il saper fare con la conoscenza. Ma il saper fare, rinchiuso in se stesso, rischia di essere utopia o peggio ancora distruttivo della propria esistenza e della società. Vi auguro di essere costruttori nella storia coniugando il vostro saper fare acquisito in questi anni con un grande desiderio di conoscere la realtà”, prosegue nella lettera il vescovo aprutino che, raccomandandosi con gli studenti nel verificare le proprie scelte, dichiara di essere certo che ognuno di loro sarà generoso nel donare i propri talenti al servizio della comunità. “Per essere costruttori bisogna maturare un grande desiderio che deve coinvolgere tutta la vostra esistenza: camminare con tutti per far crescere tutti. Il saper fare restringe la nostra visuale. La conoscenza allarga gli orizzonti. Per essere pellegrini di speranza è necessario possedere una rinnovata capacità di vedere. Il saper fare è limitato al qui ed ora. La conoscenza ci proietta verso un futuro ricco di sorprese. Sono le sorprese di chi vive non per se stesso, ma per costruire un mondo migliore”. Rinnovando la vicinanza e la preghiera per Papa Francesco, in questo momento di particolare difficoltà, mons. Leuzzi saluta gli studenti sottolineando come, dopo la maturità, dovranno essere protagonisti non anonimi ma coraggiosi e creativi nella Chiesa e nella società.

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