“Quella dell’azzardo è una questione che ha una complessità importante. Le soluzioni semplici sono sbagliate. Il fenomeno va considerato nel suo complesso, non in modo settoriale e frammentato. Serve un approccio sistemico, con il coraggio di percepirsi all’interno del sistema”. Lo ha sottolineato oggi Luciano Squillaci, presidente della Federazione italiana delle comunità terapeutiche, nel corso della presentazione del progetto “Vince chi smette” attraverso il quale Caritas Italiana, in collaborazione con la Fict, promuove percorsi di animazione comunitaria con l’obiettivo di sensibilizzare le comunità sul fenomeno dell’azzardo e sui rischi ad esso associati.
Per il sociologo Maurizio Fiasco, intervenuto alla presentazione, “con l’azzardo ci troviamo di fronte a una costruzione raffinatissima, molto complessa. La dipendenza da azzardo si sviluppa in correlazione ad altri tipi di dipendenze. Un appello: appassionarsi a smontare il giocattolo. Investire, documentarsi, non aver fretta di giungere a delle conclusioni, verificare le conclusioni”. “C’è un grande equivoco sul tema del ‘gioco’ patologico”, ha invece evidenziato l’economista Luigino Bruni: “Associare l’azzardo al gioco è un’umiliazione per il gioco vero, che è una delle capacità fondamentali dell’essere umano. L’azzardo tutto è fuorché un gioco. È una macchina mangia soldi, una struttura di peccato”. “Non c’è solo un problema di patologia”, ha aggiunto: “L’azzardo è un problema economico, civile e spirituale. Non confiniamo il problema dell’azzardo al patologico, ma consideriamo il tutto. L’azzardo è contrario al bene comune. E l’idea che l’azzardo sia innocuo se consumato in piccole dosi è fuorviante e va combattuta”. “Noi cristiani – ha ammonito padre Alex Zanotelli – dobbiamo riconoscere che abbiamo tradito il Vangelo, proprio sui soldi. Noi cristiani d’Occidente abbiamo sposato un sistema che è profondamente ingiusto. L’Occidente deve cominciare a convertirsi e tornare alla logica del Vangelo”. “Rispetto al tema economico, che cosa ne abbiamo fatto di quello che Gesù chiede? Cito due comandamenti proposti dal teologo Enrico Chiavacci. Il primo: cerca di non arricchirti. Il secondo: se tu hai, hai per condividere”, ha proseguito, esortando: “Organizziamo dei momenti di comunità in cui chiediamo perdono al Signore per aver tradito le indicazioni del Vangelo. Per essere liberi”.