Energia: Francesconi (Cei), “è cresciuta la povertà energetica di tante famiglie”

(Foto Calvarese/SIR)

“La Cei ha voluto dare un segno concreto sul tema della custodia della Casa Comune, affrontato nell’enciclica di Papa Francesco, che ci ricorda come sia un’espressione di giustizia e responsabilità verso le future generazioni. Non si tratta solo di questioni tecniche, ma di scelte che incidono sul benessere delle persone, soprattutto le più fragili”. Così Claudio Francesconi, economo della Cei, è intervenuto questa mattina a Palazzo Wedekind a Roma alla presentazione del progetto “Energie per la Casa Comune”, promosso da Enea in collaborazione con Renael e Cei, che ha coinvolto 9 Agenzie energetiche locali e 10 diocesi in un percorso di transizione ecologica e manutenzione del patrimonio immobiliare. “È cresciuta la povertà energetica di tante famiglie”, ha aggiunto Francesconi, citando le parole di Papa Francesco sul “debito ecologico”, che chiama in causa la responsabilità delle persone più ricche nei confronti di quelle più povere, e sottolineando l’importanza di mettere al centro la solidarietà e il bene comune. “Il tessuto ecclesiale continua a essere parte attiva del cambiamento. Collaborazioni come quella di oggi sono fondamentali per costruire un’economia più sostenibile e rispettosa dell’ambiente e della società. Mai come oggi abbiamo bisogno di una società più giusta e attenta al creato”. L’incontro ha visto la partecipazione di Piergabriele Andreoli, presidente Renael, Giorgio Graditi, direttore generale Enea, Andrea Felici, direttore generale domanda ed efficienza energetica Mase, Ilaria Bertini, direttore del Dipartimento unità per l’efficienza energetica Enea, Benedetta Brighenti, direttrice generale Renael e climate pact ambassador della Commissione europea, e Alessandro Caffi, dirigente per la gestione delle risorse finanziarie e progetti speciali della Cei. Ampio spazio è stato dedicato anche alle testimonianze dei territori coinvolti nel progetto, che ha interessato 34 edifici di 10 diocesi in tutta Italia, per un totale di 67mila mq. Di questi, 16 sono stati costruiti prima del 1960, 11 tra il 1960 e il 1990 e 7 dopo il 1990. Secondo le stime, grazie agli interventi previsti, che richiederanno un investimento complessivo di circa 13 milioni di euro, le strutture coinvolte potranno ottenere un risparmio energetico del 45% e una riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 47%.

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