I nuovi dati dell’ultima indagine Smart dell’Unicef nella località di Um Baru, nel Darfur Settentrionale del Sudan, delineano un quadro drammatico: oltre la metà dei bambini visitati è risultata gravemente malnutrita e uno su sei soffre di malnutrizione acuta grave, una condizione potenzialmente letale che, se non curata, può portare alla morte in poche settimane.
L’indagine, condotta tra il 19 e il 23 dicembre su quasi 500 bambini, ha rilevato un tasso di malnutrizione acuta globale del 53%, con il 18% colpito da malnutrizione acuta grave e il 35% da malnutrizione acuta moderata. Si tratta di uno dei livelli più alti mai registrati in un’indagine nutrizionale standardizzata, oltre tre volte superiore alla soglia di emergenza del 15% fissata dall’Oms. “Quando la malnutrizione acuta grave raggiunge questi livelli, il tempo diventa il fattore più critico”, ha dichiarato Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef. “I bambini di Um Baru stanno lottando per la loro vita e hanno bisogno di aiuto immediato”. Molti residenti sono famiglie sfollate in fuga dall’escalation dei combattimenti ad Al Fasher; numerosi bambini non sono vaccinati contro il morbillo e altre malattie prevenibili. La crescente insicurezza limita l’accesso umanitario e ritarda gli aiuti salvavita. Il Darfur Settentrionale resta l’epicentro della crisi: solo a novembre quasi 85mila bambini gravemente malnutriti hanno avuto accesso alle cure. L’Unicef chiede un accesso umanitario immediato e una tregua prevedibile e rispettata: “senza – avverte – i bambini continueranno a pagare il prezzo più alto”.