Domani, 31 dicembre, Catania ospiterà la 58ª Marcia nazionale per la pace, promossa dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Cei, insieme all’arcidiocesi di Catania e a numerose organizzazioni cattoliche e realtà della società civile. Il titolo scelto – “La pace sia con tutti voi: verso una pace disarmata e disarmante” – richiama l’appello di Papa Leone XIV a contrastare “la deriva bellicista che attraversa l’Europa e il mondo”. In un tempo segnato da guerre e riarmo in cui torna ad affermarsi, come fosse inevitabile, il principio arcaico del “si vis pacem, para bellum”, spiegano i promotori in una nota, “mettere in discussione la corsa agli armamenti – fino al tema rimosso delle armi nucleari presenti anche nel nostro Paese – diventa un dovere civile e spirituale, non una posizione ingenua o ideologica”. La Marcia per la pace, che la Chiesa italiana promuove dal 1968, è un gesto pubblico di preghiera, testimonianza e responsabilità storica, per ribadire che la guerra è una follia, come dimostrano i drammi in corso in Terra Santa, in Ucraina, in Sudan e in tanti conflitti dimenticati. Catania, nel cuore del Mediterraneo, è stata scelta come luogo simbolico: un mare che può essere ponte di incontro tra i popoli o frontiera di morte; uno spazio che richiama la visione di Giorgio La Pira, che vedeva nel Mediterraneo il “grande lago di Tiberiade”, centro di pace per le nazioni. La Marcia attraverserà alcuni luoghi emblematici della città, intrecciando pace e inclusione sociale, dialogo interreligioso, accoglienza, educazione nonviolenta, fino alla celebrazione eucaristica conclusiva presieduta dall’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, trasmessa in diretta da TV2000. Con questa iniziativa, le organizzazioni aderenti – tra cui Azione Cattolica, Acli, Agesci, Caritas, Movimento dei Focolari Italia, Libera, Pax Christi – intendono ribadire, tra l’altro, “il dissenso motivato verso la cultura della guerra e la logica del riarmo; la necessità di investire nell’educazione alla pace, alla nonviolenza e all’obiezione di coscienza”.