“L’IA non potrà mai sostituire l’uomo nella relazione del nuovo umano”. Lo ha detto don Fortunato Di Noto, presidente di Meter e responsabile del Servizio regionale tutela minori della Cesi, intervenendo al convegno “IA. Un territorio da esplorare tra confini e sconfinamenti”, promosso da Aiart con l’Università di Catania, la diocesi e Meter, nell’auditorium del Disum al Monastero dei Benedettini. Richiamando il rischio di una delega eccessiva alla tecnologia, il sacerdote ha ricordato che gli studiosi dell’intelligenza artificiale avvertono che “se si concede troppo spazio ai sistemi artificiali c’è la perdita totale per l’utile della distruzione dell’umanità stessa”. Don Di Noto ha denunciato anche il divario digitale globale osservando che “è vero che siamo a 8 miliardi di persone, ma anche è vero che tutti i 3 miliardi di persone non hanno neanche un cellulare”, e che molte popolazioni “non hanno minimamente la percezione di quello che noi oggi stiamo discutendo”. Nel racconto delle attività educative di Meter ha riportato l’episodio di una scuola di Bolzano: “Chi di voi ha un profilo social? Tutti. 300”, spiegando che molti bambini si iscrivono “con l’account dei miei genitori” o dichiarando “un’età che non corrisponde alla mia”. Preoccupante anche il dato sui contatti ricevuti: “Su 300 150 bambini hanno avuto messaggi compromettenti e richieste molto invasiva della loro vita personale”. Don Di Noto ha concluso con un richiamo alla responsabilità degli adulti ricordando che “il mondo del social non è un gioco da ragazzi”, e chiedendo un accompagnamento competente e costante dei minori nel digitale.