A cento anni dalla morte della Beata Maria Carola Cecchin (1877-1925), suora missionaria cottolenghina, nel pomeriggio di ieri, 13 novembre, nella Chiesa grande della Piccola Casa-Cottolengo di Torino, si è tenuta la solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da padre James Bhola Lengarin, Superiore generale dei Missionari della Consolata, congregazione con la quale suor Cecchin in Kenya condivise fatiche, visioni pastorali e slancio evangelizzatore. Hanno concelebrato il Padre generale della Piccola Casa Padre Carmine Arice con diversi sacerdoti cottolenghini e dei Missionari della Consolata. Alla celebrazione una rappresentanza di tutta la Famiglia cottolenghina con la Superiora generale delle Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo Madre Elda Pezzuto e il Superiore generale dei Fratelli cottolenghini Fratel Giuseppe Visconti. C’erano anche alcune suore Missionarie della Consolata. All’inizio della Celebrazione Padre Arice ha rivolto un indirizzo di saluto a Padre Lengarin: “il nostro ricordo non può che andare al 5 novembre 2022, quando eravamo vicini per la beatificazione di Suor Maria Carola nello stadio di Meru, in Kenya”. “L’esperienza di comunione tra la Famiglia Cottolenghina e i Missionari della Consolata che la Divina Provvidenza ha voluto, iniziata quando le sorelle cottolenghine sono andate in Kenya ad aiutare i primi Missionari della Consolata, continua in modi diversi ancora oggi”, ha aggiunto. Il Padre generale ha ringraziato Padre James per la presenza in mezzo alla Famiglia Cottolenghina nella memoria liturgica della Beata Maria Carola. In chiesa è stato posto un nuovo quadro raffigurante la Beata Cecchin realizzato dal pittore Virgilio Paoloni, presente alla celebrazione, in occasione del centenario. Un’opera che l’artista ha donato alla Famiglia Cottolenghina. Nell’omelia PadreLengarin ha citato le parole che la Beata Maria Carola pronunciò il 6 gennaio 1899, giorno dell’Epifania, quando emise i primi voti, con la candela accesa: “Gesù, che il mio corpo si consumi come questo cero, si annienti e scompaia dopo aver tanto operato e sofferto, né di me resti traccia quaggiù. Che la mia anima come questo cero emani luce e calore”. “Questo è il programma della vita della Beata Maria Carola”, ha evidenziato il Superiore generale dei Missionari della Consolata, “tutto è scritto qui, fin dal giorno in cui emise i voti religiosi”. Il religioso ha poi descritto la vita di suor Maria Carola attraverso due simboli: il mestolo e il Rosario. “Il primo ci ricorda che ogni servizio, anche il più umile, è sacro. Il secondo ci invita a tenere lo sguardo fisso su Dio, anche nel frastuono del nostro mondo”: “a cento anni dalla sua morte, il suo esempio ci invita a vivere con semplicità, a servire con amore e a camminare con fede. Che anche noi possiamo vivere così, con mani che servono, con cuori che amano, con vite che si donano”. Al termine della Celebrazione la Superiora Generale delle Suore di S.G.B. Cottolengo Madre Elda Pezzuto ha letto la lettera inviata in occasione del centenario dal Prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi cardinale Marcello Semeraro.