Beni confiscati: Libera, “Sicilia, Campania, Lombardia e Calabria le regioni con maggior numero di realtà sociali assegnatarie”

(Foto Libera)

In occasione del lancio della raccolta firme per far vivere i beni confiscati nel Paese, “Diamo linfa al bene”, Libera ha elaborato i dati dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (al 10 novembre 2025): sono 21.664 i beni immobili (particelle catastali) confiscati e destinati ai sensi del Codice antimafia. La prima regione è la Sicilia con ben 8.141 beni confiscati e destinati, seguita da Campania con 3.584, Calabria 3.373. Quarta la Lombardia, prima regione del Nord con 1.893 beni confiscati e destinati. Sono invece in totale 21.626 gli immobili ancora in gestione e in attesa di essere destinati. Anche qui la prima regione è la Sicilia con 8.429 beni ancora in attesa di essere destinati, segue la Campania con 2.886 e il Lazio con 2.874. La Lombardia è la prima regione del Nord con 1.324 beni ancora in attesa di essere destinati. Più di 20mila – commenta Libera – beni spesso da ristrutturare in comuni che non sempre hanno la possibilità di investire milioni di euro per renderli riutilizzabili. Ma il fatto che rimangano vuoti è un segno chiaro: non possono diventare strumenti di racconto di quello che erano e di quello che possono essere, beni che tornano alla collettività, per il bene comune.
Libera ha presentato anche la fotografia delle esperienze di riutilizzo sociale dei beni confiscati: sono 1132 i soggetti diversi impegnati nella gestione di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, ottenuti in concessione dagli Enti locali, in ben 18 regioni, in 398 comuni. Un Paese con 1132 soggetti della società civile organizzata che gestiscono beni confiscati, più di 600 associazioni di diversa tipologia, oltre 30 scuole di ogni ordine e grado che usano gli spazi confiscati come strumento didattico e che incidono nel tessuto territoriale e costruiscono economia positiva. Un Paese che ha reagito alla presenza mafiosa e che con orgoglio si è riappropriato dei suoi spazi. Una rete di esperienze in grado di fornire servizi e generare welfare, di creare nuovi modelli di economia e di sviluppo, di prendersi cura di chi fa più fatica. La regione con il maggior numero di realtà sociali che gestiscono beni confiscati alle mafie è la Sicilia con 297 soggetti gestori, segue la Campania 186, la Lombardia con 159 e la Calabria con 147.

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