Pace: Mattarella, “va cercata, coltivata e osata”

(Foto Paolo Giandotti - Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Lo ‘Spirito di Assisi’, che viene riproposto in questi incontri rammenta a tutti noi che la pace non è un risultato destinato ad affermarsi senza dedicarvisi con costanza. La pace va cercata, coltivata e ‘osata’, per citare l’evocativo titolo scelto quest’anno”. Lo ha affermato ieri il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento all’incontro internazionale per la pace dal titolo “Osare la pace-Religioni e culture in dialogo” promosso dalla Comunità di Sant’Egidio.
Ripercorrendo la storia dalla Seconda guerra mondiale ad oggi, il Capo dello Stato ha ricordato come sono state “protagoniste sempre più significative, nel tempo, le opinioni pubbliche, i movimenti popolari per la pace, le comunità, come quella di Sant’Egidio che hanno sviluppato percorsi in direzione della pace. Un impegno prezioso che, nell’attuale scenario geopolitico, appare più che mai indispensabile”. Dopo aver citato le parole di Papa Leone XIV – “serve disarmare gli animi e disarmare le parole per poter realmente favorire la pace” –, Mattarella ha detto che “faccio mio il suo appello di pochi giorni fa, in occasione della visita al Quirinale, affinché si ‘continui a lavorare per ristabilire la pace in ogni parte del mondo e perché sempre più si coltivino e si promuovano principi di giustizia, di equità e di cooperazione tra i popoli, che ne sono irrinunciabilmente alla base’”. “Di fronte a queste parole e osservando l’instabilità, le tensioni, i conflitti, la violenza – anche verbale – che caratterizzano la nostra contemporaneità, si registra la diffusione di atteggiamenti che, se applicati alla convivenza all’interno delle nostre società nazionali, meriterebbero l’appellativo di teppistici”.

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