Pace: card. Pizzaballa su nuova leadership, “le cose devono cambiare ma non cambiano mai da sole”

“Le cose devono cambiare ma non cambiano mai da sole. C’è bisogno di qualcuno che abbia il coraggio di avere una visione, di portarla avanti, di aprire strade. E l’attuale leadership non può costruire la pace, è troppo compromessa”. È tornato a parlare di leadership il card. Pierbattista Pizzaballa, nel suo intervento questa mattina all’incontro internazionale della Comunità di Sant’Egidio “Osare la pace”. Pur non volendo entrare nello specifico, il Patriarca ha detto: “È chiaro che se si vuole voltare pagina, se si vuole avere una nuova prospettiva, hai bisogno anche di nuovi volti, che siano capaci di usare anche un linguaggio nuovo, diverso, che tenga presente anche il fallimento di quello che c’è stato”. A questo proposito, Pizzaballa ha osservato che “la pace è una cultura, non è soltanto un accordo. È la cultura dell’altro”, “e quando l’altro non esiste o se esiste è solo descritto come non un essere umano, è deumanizzato, allora l’uso delle armi così sproporzionato diventa anche qualcosa di, non dico moralmente accettabile perché è assolutamente inaccettabile, ma viene compreso e giustificato”. Questo fa capire come “la guerra non è fatta solo con le armi, è fatta anche con le parole”. E questa “guerra del linguaggio” è iniziata molto prima del 7 ottobre. Era all’interno delle rispettive società israeliane e palestinese. “Il 7 ottobre è esplosa, ma è iniziata prima”. È stata possibile perché “l’altro non era visto, non si vedeva con gli occhi ma secondo quello che si aveva nel cuore. E se tu l’altro non l’hai mai visto, se l’altro per te non esiste, allora tutto è concesso”.

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