“Nella Chiesa, le relazioni non rispondono alle logiche del potere ma a quelle dell’amore”. Lo ha spiegato il Papa, nell’omelia della messa presieduta ieri nella basilica di San Pietro per il Giubileo delle équipe sinodali e degli organismi di partecipazione. “Regola suprema, nella Chiesa, è l’amore”, ha ribadito Leone XIV: “Nessuno è chiamato a comandare, tutti sono chiamati a servire; nessuno deve imporre le proprie idee, tutti dobbiamo reciprocamente ascoltarci; nessuno è escluso, tutti siamo chiamati a partecipare; nessuno possiede la verità tutta intera, tutti dobbiamo umilmente cercarla, e cercarla insieme”. No, allora ai “personalismi” e alla “pretesa di essere migliori degli altri”, che “crea divisione e trasforma la comunità in luogo giudicante e escludente”, o all’atteggiamento di chi “fa leva sul proprio ruolo per esercitare il potere e occupare spazi”. “Nella Chiesa, prima di qualsiasi differenza, siamo chiamati a camminare insieme alla ricerca di Dio, per rivestirci dei sentimenti di Cristo”, l’appello del Pontefice: “Aiutateci ad allargare lo spazio ecclesiale perché esso diventi collegiale e accogliente”. “Questo ci aiuterà ad abitare con fiducia e con spirito nuovo le tensioni che attraversano la vita della Chiesa – tra unità e diversità, tradizione e novità, autorità e partecipazione –, lasciando che lo Spirito le trasformi, perché non diventino contrapposizioni ideologiche e polarizzazioni dannose”, ha assicurato il Papa, secondo il quale “essere Chiesa sinodale significa riconoscere che la verità non si possiede, ma si cerca insieme, lasciandosi guidare da un cuore inquieto e innamorato dell’Amore”. “Dobbiamo sognare e costruire una Chiesa umile”, l’invito finale: “Una Chiesa che non sta dritta in piedi come il fariseo, trionfante e gonfia di sé stessa, ma si abbassa per lavare i piedi dell’umanità; una Chiesa che non giudica come fa il fariseo col pubblicano, ma si fa luogo ospitale per tutti e per ciascuno; una Chiesa che non si chiude in sé stessa, ma resta in ascolto di Dio per poter allo stesso modo ascoltare tutti. Impegniamoci a costruire una Chiesa tutta sinodale, tutta ministeriale, tutta attratta da Cristo e perciò protesa al servizio del mondo”.