“La sinodalità non si improvvisa, richiede maturazione e costanza”. Lo afferma mons. Erio Castellucci, vicepresidente della Cei e presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, commentando al Sir l’esito della terza Assemblea sinodale. “Sono stati anni intensi e belli – spiega – perché la bellezza, nel Vangelo, non coincide con l’estetica, ma con il dono, la dedizione, talvolta anche con la fatica. È la bellezza del camminare insieme”. Ora, sottolinea il presule, è il tempo della ricezione: “Le proposte approvate sono oltre cento, molte con un carattere aperto. Alcune saranno più adatte a contesti locali. È importante individuare alcune mete comuni, ma il lavoro concreto spetterà alle diocesi”. La Presidenza della Cei si riunirà già domani per elaborare proposte in vista dell’Assemblea di novembre. Tra i temi chiave, la corresponsabilità, “che è emersa come la chiave per dare continuità al processo” e la valorizzazione dei ministeri laicali e del ruolo delle donne: “Servirà tempo, ma questo stile può diventare permanente”. Il presule accoglie come positivo il fatto che alcune votazioni abbiano espresso divergenze: “Mi avrebbe preoccupato un consenso unanime. Il messaggio è chiaro: riflettiamo ancora”.