“Tutto questo conosce oggi una nuova vita e anche un adeguamento alle nuove emergenze”: lo ha sottolineato, ieri mattina, il card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, nella messa di ringraziamento a Pompei per la canonizzazione di Bartolo Longo, ricordando le opere di carità realizzate da san Bartolo insieme alla consorte Marianna Farnararo De Fusco e pensando “all’Istituto Bartolo Longo, che, continuando la missione per i figli dei carcerati, ora accoglie e forma bambini e ragazzi provenienti da situazioni familiari difficili, con la guida dei Fratelli delle Scuole Cristiane; al Centro educativo ‘Beata Vergine del Rosario’, condotto dalla Suore Domenicane di Pompei, ove, tra le altre opere, la Casa Emmanuel ospita minori e madri in difficoltà; al Centro per il Bambino e la Famiglia ‘Giovanni Paolo II’ con cinque case famiglia affidate a diverse realtà ecclesiali; alla Mensa per i poveri ‘Papa Francesco’, gestita dal Sovrano Militare Ordine di Malta”. Un santo del sociale, il cui carisma vive ancora oggi. “Siamo abituati a parlare di santi sociali nella Torino dell’Ottocento, ma noi dobbiamo far riferimento anche al nostro Sud. Bartolo Longo è stato un genio nella santità del sociale”, ha evidenziato il cardinale, citando il recente libro del giornalista Angelo Scelzo, “Bartolo Longo. La santità che si fa storia”.
Semeraro ha espresso gratitudine al “Signore, ma non possiamo non unire nel nostro grazie il defunto Papa Francesco, che decise a suo tempo la canonizzazione. Quando gli ricordai le tante chiese dedicate alla Madonna di Pompei in Argentina, mi disse: ‘È santo!’. Ringraziamo Papa Leone XIV, che ha proclamato santo Bartolo Longo. Eletto alla cattedra di Pietro l’8 maggio scorso, concludendo il suo primo saluto alla Chiesa e al mondo disse: ‘Oggi è il giorno della supplica alla Madonna di Pompei. Nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione e il suo amore’. Preghiamo, allora, con le parole della supplica: ‘Benedici, o Maria, in questo momento il Sommo Pontefice’”.

(Foto Archivio fotografico santuario di Pompei)
Al termine della messa, lo stesso cardinale ha guidato la recita della celebre preghiera, che san Bartolo compose nel 1883. È di solito recitata, in forma solenne, l’8 maggio e nella prima domenica di ottobre, mese del Rosario.
A margine del rito il prefetto ha benedetto una campana, dedicata proprio a san Bartolo, donata dalla sede campana dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti, guidata dal presidente Nino Apreda. È una vera opera d’arte: sulla sua superficie riporta sia l’immagine del santo fondatore sia lo stemma pontificio di Papa Francesco, che a febbraio scorso approvò i voti favorevoli della sessione ordinaria dei cardinali e vescovi membri del Dicastero delle cause dei santi per la canonizzazione di Longo. Sarà collocata nel piazzale San Giovanni XXIII, dove tante volte sono accolti i grandi pellegrinaggi che hanno come meta il santuario di Pompei.

(Foto Archivio fotografico santuario di Pompei)