Giubileo 2025: arcidiocesi Potenza, celebrazioni ed eventi nel segno della Vergine Maria

Sarà un avvio di Anno giubilare nel segno della Vergine Maria quello che sarà vissuto nell’arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo. Per l’occasione, l’effige della Madonna del Sacro Monte di Viggiano sarà traslata nella cattedrale di Potenza. Il primo appuntamento è in programma per il 28 dicembre con l’accoglienza della venerata effige della Vergine nella piazza antistante la Torre Guevara. Subito dopo i fedeli in processione si dirigeranno verso la cattedrale dove l’arcivescovo, mons. Davide Carbonaro, celebrerà la santa messa. Alle 17 del 29 dicembre è invece prevista la celebrazione eucaristica che aprirà ufficialmente l’Anno giubilare in diocesi. Fino al 6 gennaio si alterneranno diversi momenti di preghiera e di riflessione tra cui la veglia diocesana dei giovani del 30 dicembre durante la quale porterà la propria la testimonianza la fiorettista Francesca Palumbo. Il 1° gennaio 2025 poi, la tradizionale celebrazione della Giornata della pace. Gli eventi si concluderanno il 6 gennaio alle 15.30 con la santa messa presieduta dall’arcivescovo e, subito dopo, con la processione dalla cattedrale a Porta Salza dell’effige della Madonna del Sacro Monte che poi partirà alla volta di Viggiano.
I luoghi preposti all’accoglienza giubilare saranno: la cattedrale di Potenza, le concattedrali di Muro Lucano e Marsico Nuovo, i santuari di Viggiano, Avigliano e Brienza, la chiesa parrocchiale di Santa Maria della Speranza a Bucaletto con la Caritas diocesana. Alcune celebrazioni e gesti giubilari saranno compiuti presso le due sedi carcerarie di Potenza e presso i luoghi di cura della diocesi.
Il 2 giugno 2025, infine, tutti i fedeli della diocesi che aderiranno, parteciperanno al pellegrinaggio a Roma con mons. Carbonaro.
L’arcivescovo, nel messaggio per l’Avvento, aveva auspicato che “si promuova in questo anno una riflessione attenta sulla nostra terra di Basilicata, all’uso delle sue risorse al bene umano e spirituale che promana dalle sue tradizioni”. “Si favorisca – aveva concluso – un sereno dialogo con le istituzioni pubbliche, per cercare insieme, visioni di futuro che diano speranza alla nostra gente”.

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