Diocesi: Bari-Bitonto, nella messa della notte di Natale mons. Satriano ha testimoniato vicinanza a persone che lottano contro la tossicodipendenza

(Foto diocesi di Bari-Bitonto)

Nella cattedrale di Bari, nella sera della vigilia di Natale, che apre il Giubileo del 2025 “Pellegrini di Speranza”, mons. Giuseppe Satriano ha voluto testimoniare la sua vicinanza alle persone che stanno lottando contro la dipendenza dalle droghe incontrando gli ospiti delle comunità terapeutiche del territorio barese. Circa una mezz’ora prima che cominciasse la celebrazione, due pullman si sono fermati davanti alla cattedrale da cui sono scese una ventina di persone, che sono state accolte dai volontari del servizio d’ordine, e poi accompagnate sull’altare.
Commozione e gioia si leggeva negli occhi dei familiari sparsi tra i banchi nel vedere i propri figli, mariti, nipoti abbracciati dall’altare della cattedrale. “Nell’Anno giubilare saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio, ci dice il Papa nel documento di indizione dell’Anno santo. Questa sera la speranza si fa carne con le testimonianze di due nostri fratelli che stanno compiendo un cammino di speranza iniziato in comunità per ricominciare una vita degna di essere vissuta”, ha osservato il presule.
“Sono Valeria – risuonavano colme di emozione le parole di una giovanissima donna -: per me la speranza è tornare a credere che ci sono persone, come i miei familiari, i referenti della mia comunità, disponibili ad ascoltare la tua storia, a darti una mano d’aiuto ad uscire dal tunnel della droga e dalle tante periferie esistenziali che compromettono la dignità umana. Che ti fanno sentire che esiste un’altra possibilità per te.”. Valeria commossa ha passato il microfono ad un suo compagno. “Ho 57 anni, ho terminato il percorso in comunità da pochi mesi. La droga mi aveva portato anche ad un ricovero in psichiatria. Pensavo non ci fosse più speranza. La comunità e la fede mi hanno aiutato a rialzarmi. Ora la mia missione è trasmettere la speranza che ho ritrovato a chi l’ha perduta”.
Nessuno si aspettava nella notte della vigilia di Natale di vedere l’altare della cattedrale di Bari popolato da persone in cammino verso la liberazione dalla tossicodipendenza e la profonda commozione ha toccato tutti.
L’arcivescovo dopo la messa si è trattenuto a lungo con loro, ha continuato ad ascoltare le loro storie e ha fatto sentire a ognuno la vicinanza sua e della diocesi di Bari-Bitonto. “Auguri, sorelle e fratelli, che vivete in questa terra di Bari, auguri a voi che venite da lontano e siete in questo nostro territorio tra mille difficoltà, auguri a te amata Chiesa di Bari-Bitonto, auguri a te che tocchi con mano le conseguenze dei tuoi errori, a te che paghi con la vita gli errori degli altri, a te che cadi sotto il peso dell’indifferenza e a te che dell’indifferenza ti nutri. A tutti il Natale giunga con lo sguardo di un bimbo, adagiato in una mangiatoia, che viene ad attestare l’amore folle con cui Dio ci ama da sempre”, si legge nel messaggio di auguri di mons. Giuseppe Satriano che titola “Il sogno di Dio e il viaggio dell’uomo”. “Quotidianamente la cronaca racconta il dramma della violenza in tutte le sue forme, da quella domestica fino all’atrocità insensata della guerra. Il grido del bambino, della donna, dell’uomo, il grido dell’innocente è un linguaggio universale che ci interpella tutti. Non possiamo voltarci dall’altra parte perché non c’è ‘un’altra parte’. C’è solo questa parte della storia, quella che Dio ha scelto per appartenere a ciascuno di noi. Nel nostro struggente bisogno di Amore, di pace, di verità, di luce, Dio nasce Bambino per portare la speranza che tutti possiamo essere migliori, si fa Bambino per aprirci allo stupore di ciò che è essenziale, semplice e fa grande la vita”.

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