Cammino sinodale: don Marchetti (Cei), “non esprime un mandato, coinvolge sempre la comunità”

(Foto Calvarese/SIR)

“Il Cammino sinodale racconta una voglia di partecipazione. In un tempo in cui si parla di abbandono, allontanamento, sta emergendo un segno di speranza e di impegno nella Chiesa. La Chiesa italiana vive in questo momento un momento prezioso costruito insieme, non calato dall’alto”. Lo ha detto don Gianluca Marchetti, sottosegretario della Cei, durante il briefing odierno dell’Assemblea sinodale delle Chiese in Italia. “La Chiesa ha accettato la sfida di mettersi in ascolto di quello che dice la gente e il prodotto finale è l’esito della discussione di un tavolto dove sta la comunità, dove ciascuno può parlare e dire la sua, può mettere il suo talento. Questo è un segno di speranza”.
Nel cammino sinodale sono stati realizzati “50mila centri di ascolto”. “Le parrocchie italiane sono 25mila. Quindi, questo ascolto è andato oltre e ha coinvolto almeno mezzo milione di persone. Mi sento di dire che è stato un buon lavoro, considerato non so quanti eventi riescano a coinvolgere un numero di persone così ampio”. Soffermandosi, infine, sul cammino avviato, don Marchetti ha spiegato che “non basta a esprimere un mandato, questo processo ri-coinvolge sempre le comunità”.

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