Papa Francesco: a messa Epifania, “chi si lascia modellare dalla grazia col passare del tempo migliora”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Prima di poter adorare il Bambino nato a Betlemme, i Magi dovettero affrontare un lungo viaggio”e “il viaggio implica sempre una trasformazione, un cambiamento” perché “dopo un viaggio non si è più come prima, c’è sempre qualcosa di nuovo in chi ha compiuto un cammino: le sue conoscenze si sono ampliate, ha visto persone e cose nuove, ha sperimentato il rafforzarsi della volontà nel far fronte alle difficoltà e ai rischi del tragitto. Non si giunge ad adorare il Signore senza passare prima attraverso la maturazione interiore che ci dà il metterci in viaggio”. Ne è convinto il Papa che, nell’omelia della messa nella Solennità dell’Epifania del Signore, si è soffermato sull’espressione “mettersi in viaggio”: “Si diventa adoratori del Signore mediante un cammino graduale. L’esperienza ci insegna, ad esempio, che una persona a cinquant’anni vive l’adorazione con uno spirito diverso rispetto a quando ne aveva trenta. Chi si lascia modellare dalla grazia, solitamente, col passare del tempo migliora”. Da questo punto di vista, ha spiegato, “i fallimenti, le crisi, gli errori possono diventare esperienze istruttive: non di rado servono a renderci consapevoli che solo il Signore è degno di essere adorato, perché soltanto Lui appaga il desiderio di vita e di eternità presente nell’intimo di ogni persona”. “Come i Magi, anche noi dobbiamo lasciarci istruire dal cammino della vita, segnato dalle inevitabili difficoltà del viaggio. Non permettiamo che le stanchezze, le cadute e i fallimenti ci gettino nello scoraggiamento”.

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