India: straordinaria Giornata di preghiera e digiuno per la fine della pandemia. Il virus miete vittime implacabilmente

Giornata di preghiera e digiuno oggi, 7 maggio, in India per la fine della pandemia. A lanciare l’iniziativa sono la Conferenza dei vescovi cattolici dell'India, il Consiglio nazionale delle Chiese in India e la Comunione Evangelica dell’India. Oggi a mezzogiorno, i cristiani del Paese si stringono per pregare per i malati e i defunti, gli operatori sanitari e i leader politici. Continua purtroppo a correre il contagio in India a causa della pandemia di Coronavirus. L'ultimo bollettino ufficiale parla di un nuovo record di 414.188 nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore, con altri 3.915 decessi. Tra le vittime anche preti, suore e vescovi. Anche Papa Francesco ha assicurato solidarietà e vicinanza spirituale

(Foto ANSA/SIR)

“In questo tempo di pandemia globale, preghiamo per i malati e i sofferenti e per tutti noi che abbiamo paura. Nel ringraziare tutti coloro che sono impegnati in prima linea – dottori, infermieri, staff medico e ospedaliero, operatori sanitari, familiari – preghiamo per la loro sicurezza, salute e forza”. Si apre con questa invocazione la Preghiera che in tutte le Chiese e cattedrali dell’India verrà recitata oggi, 7 maggio, a mezzogiorno nel giorno in cui la Conferenza dei vescovi cattolici dell’India, il Consiglio nazionale delle Chiese in India e la Comunione Evangelica dell’India hanno indetto una straordinaria Giornata di preghiera e digiuno per la fine dell’epidemia del Covid-19. È il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Bombay e presidente della Conferenza episcopale indiana, a lanciare in un video messaggio l’iniziativa e a mettere a disposizione un libretto per accompagnare le preghiere. E mentre i cristiani si stringono nella preghiera, continua a correre il contagio in India a causa della pandemia di Coronavirus. L’ultimo bollettino ufficiale parla di un nuovo record di 414.188 nuovi casi accertati nelle ultime 24 ore, con altri 3.915 decessi. I casi attivi confermati, riporta il Times of India, sono 3.645.164. Nel gigante asiatico, con una popolazione di oltre 1,3 miliardi di abitanti, sono 21.491.598 i contagi dall’inizio della pandemia e il bilancio dei morti è salito a 234.083 vittime. A perdere la vita, ci sono anche molti sacerdoti e suore. A Bangalore, il 6 maggio, mons. Basil Bhuriya (65 anni), vescovo di Jabhua, è deceduto in seguito ad un arresto cardiaco al St. Francis Hospital dove era ricoverato per Covid.

Nelle Chiese, oggi, si pregherà per i malati e per i defunti, per i dottori e tutto lo staff medico e sanitario, per la comunità scientifica perché “non cessino di lavorare per scoprire medicinali e vaccini sempre più privi di rischi”; per i leader politici perché “mettano da parte le rivalità di partito e sappiano lavorare in armonia per il bene comune” e per i leader religiosi perché “diffondano l’amore di Dio in quello che dicono e in quello che fanno”. Nel libretto diffuso dal cardinale Gracias, c’è anche un invito a “non avere paura”. “Dobbiamo rafforzare le nostre energie per non soccombere nella depressione, nello scoraggiamento e nella negatività e usare questa opportunità per diventare sempre più resilienti nell’affrontare le difficoltà e aiutarci ad essere più forti”. Anche Papa Francesco sta seguendo con attenzione la situazione della pandemia in India e in una lettera al cardinale Gracias, scrive: “In questo tempo, in cui così tanti in India stanno soffrendo in seguito all’attuale emergenza sanitaria, le scrivo per esprimere la mia sentita solidarietà e vicinanza spirituale a tutto il popolo indiano, unitamente all’assicurazione delle mie preghiere perché Dio conceda guarigione e consolazione a tutti coloro che sono colpiti da questa grave pandemia”.

All’iniziativa di preghiera e digiuno aderisce anche il Consiglio Mondiale delle Chiese (WCC) che insieme alla Conferenza cristiana dell’Asia ha inviato una lettera alle Chiese indiane assicurando solidarietà e vicinanza. “Seguiamo con grande preoccupazione la situazione della diffusione incontrollata di nuove violente ondate di Covid-19 e di significativi picchi di infezioni nelle ultime settimane in diversi paesi dell’Asia meridionale, in particolare in India. Siamo con voi in solidarietà e preghiera in mezzo alla sofferenza e alla perdita di migliaia di vite umane”. La lettera del Wcc esprime gratitudine per quanto le Chiese in India stanno facendo in aiuto della popolazione, soprattutto alle fasce più povere e vulnerabili. Ci sono organismi medici e sanitari sostenuti dalle Chiese come la Christian Coalition for Health alla quale aderisce anche la Catholic Health Association of India, che stanno attivamente lavorando sul campo.  Durante questa seconda ondata, la Christian Coalition for Health sta supportando gli ospedali con kit di dispositivi di protezione individuale, concentratori di ossigeno e altre attrezzature essenziali. L’organismo sta anche avviando un’ambiziosa campagna di vaccinazione che si prefigge di raggiungere almeno un milione di persone, soprattutto i poveri e quelli ai margini. Ed ha avviato anche una campagna di sensibilizzazione per promuovere comportamenti adeguati a proteggersi dal Covid e una spinta alla vaccinazione.

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