Ucraina-Italia, le nostre città si mobilitano per accogliere i rifugiati

Siamo andati a vedere cosa accade in queste ore a Legnano, Comune di 60mila abitanti del Milanese. Perché l'accoglienza, giusta e doverosa, soprattutto di donne e bambini, va preparata sotto il profilo logistico, organizzativo, burocratico. Senza trascurare esigenze di carattere sanitario, psicologico, scolastico... In un video del sindaco Radice le iniziative in cantiere per rispondere all'emergenza

(Foto ANSA/SIR)

Guerra in Ucraina, fuga verso i Paesi Ue, Italia compresa. Anche le città italiane, grandi e piccole, avvertono la pressione di una nuova ondata migratoria. Si tratta soprattutto di donne e bambini che lasciano tutto, nella speranza di salvare la vita, in cerca di una nuova “casa”. Con il cuore gonfio di angoscia, sapendo che mariti, papà, nonni sono rimasti in Ucraina per difendere il Paese dalla violenza dell’invasione dell’esercito di Putin.
Tra i tanti esempi, siamo andati a vedere un comune del Milanese: Legnano, 60mila abitanti. In municipio c’è fibrillazione: da ministero dell’Interno e Prefettura arrivano notizie ora per ora: il quadro è – comprensibilmente  – in movimento.
Il Comune ha cominciato a essere investito dal problema della guerra la scorsa settimana quando, a seguito dell’attacco russo, alcuni ucraini residenti a Legnano (poco meno di 400) hanno telefonato in municipio chiedendo di organizzare l’ospitalità per i profughi che sarebbero arrivati.
In città, anche se il numero non è quantificabile, ucraini sono già giunti, per la quasi totalità donne con bambini e, spesso, minori figli di altri genitori – spiegano dagli uffici comunali; fatto, questo, che pone problemi e richiede di mettersi in contatto con il Tribunale dei Minori per il da farsi. Questa settimana in Comune si sono tenuti più tavoli alla presenza di associazioni, Caritas, parrocchie, Azienda socio sanitaria territoriale e con Polizia locale e Polizia di Stato, per parlare di tutti gli aspetti che l’accoglienza realizzata con tutti i crismi implica: la disponibilità di alloggi (per cui a Legnano i riferimenti sono Fondazione Somaschi e Associazione Cielo e Terra) e l’ampliamento di questa rete, il coordinamento e la modalità degli interventi a favore dei profughi, oltre ai documenti indispensabili, ossia il certificato di ospitalità.
A breve il Comune pubblicherà sul suo sito una sezione dedicata all’emergenza che tocca l’Ucraina – e con essa il resto d’Europa – con tutte le informazioni utili per l’accoglienza.All’interno del Patto dei sindaci dell’Altomilanese (cioè i Comuni della zona), è stato fra l’altro attivato un Iban per la raccolta di fondi da destinare a iniziative e progetti specifici a supporto della popolazione ucraina. In un video, il sindaco, Lorenzo Radice, indica anche la raccolta fondi che viene effettuata dalla Caritas diocesana.
Da lunedì 7 marzo, in tutti gli edifici comunali, sarà ridotta di un grado la temperatura e ridotta temporalmente l’accensione dei riscaldamenti per limitare la dipendenza dal gas russo.

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