Coronavirus Covid-19: guide turistiche, drastico calo di lavoro tra cancellazioni e disdette

Il coronavirus sta mettendo il ginocchio il sistema turistico italiano che da solo vale il 13% del nostro Pil. Tra le categorie più penalizzate dall'epidemia c'è quella delle guide turistiche, circa 20mila in Italia, tutti lavoratori e lavoratrici autonomi a partita Iva, che stanno subendo un drastico calo di lavoro, con cancellazioni e disdette di tour e visite guidate. Il Sir ha raccolto alcune voci e le loro richieste al Governo

Guide turistiche

Le mani passate continuamente sullo smartphone per aggiornare il calendario di impegni. Che svaniscono al diffondersi del virus. Chiamate e messaggi che informano della cancellazione di tour e visite guidate prenotate da mesi. Il tentativo di “trovare nuove date” che si infrange contro restrizioni e decreti che ogni giorno si fanno sempre più severi. L’ultimo firmato ieri sera dal Premier Conte, e in vigore da stamattina, che di fatto rende l’Italia una “zona protetta” dove “limitare gli spostamenti salvo che per lavoro, necessità o salute”. Il contatto con le agenzie turistiche di riferimento è per questo costante.

La guida turistica al tempo del Coronavirus è tra le professioni più colpite. Si stima che oggi in Italia siano almeno 20mila le guide abilitate alla professione, in larghissima parte lavoratrici e lavoratori autonomi, con partita Iva, senza nessun ammortizzatore sociale. Il coronavirus sta mettendo il ginocchio il sistema turistico italiano che da solo vale il 13% del Pil italiano. E con esso anche le guide e accompagnatori turistici che ne fanno parte a pieno titolo.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Tra disdette e cancellazioni. “Arrivano cancellazioni e disdette in continuazione” conferma al Sir Jessica Panzini, guida turistica abilitata, che opera soprattutto a Roma e Provincia. “San Pietro e Musei Vaticani sono le principali mete dei miei gruppi, molti dei quali provengono da Usa, Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito ed Europa. La situazione è davvero critica – spiega – ed è diventata ancora più grave dalla seconda metà di febbraio. Gli arrivi dall’estero stanno diminuendo anche a causa del blocco dei voli per l’Italia. Sono pochi i turisti che si muovono verso l’Italia. Sanno di rischiare la quarantena, una volta tornati a casa. Così se prima dell’epidemia accompagnavo gruppi composti da non meno di 20 turisti, oggi siamo a scesi a 5-6 persone”. Con implicazioni economiche di non poco conto: “davanti a questo calo di prenotazioni le agenzie turistiche ci chiedono di andare loro incontro proponendo tariffe più basse rispetto al pattuito. Per questo motivo con le associazioni di categoria siamo sul piede di guerra”. Se questo trend dovesse continuare ancora per molto tempo il rischio di perdere la stagione lavorativa è enorme. A forte rischio “cancellazione” e “sospensione” sono, dopo le gite scolastiche, anche i tour del periodo pasquale. I timori dei turisti per la chiusura di musei, pinacoteche e di numerosi siti turistici spingono in questa direzione. E il futuro resta tutto da decifrare.

“La nostra stagione lavorativa – afferma Panzini – va da marzo a fine ottobre, primi di novembre. Perdere questi mesi per noi è una disfatta economica. Se si fermano le agenzie si blocca un intero indotto con ricadute negative non solo sulle guide ma anche su coloro che fanno accoglienza, check in, trasportatori e autisti, noleggiatori di radioline, e poi a caduta ristoratori, camerieri, cuochi…”

Anche la speranza di ‘surrogare’ i mancati arrivi dall’estero con turisti italiani sta naufragando davanti all’ultimo provvedimento del Premier Conte che si può sintetizzare con un drastico, ma necessario, ‘io resto a casa’. “Andiamo avanti con chi c’è – dice sorridendo la guida -. Raddoppiamo gli sforzi per rendere il loro soggiorno in Italia e a Roma più bello e più ricco. Diamo ai nostri turisti anche tutte le notizie utili circa gli atteggiamenti da osservare per non incorrere in rischi di contagio. Tutti riassunti nella doppia ‘C’: careful and clean, prudenti e puliti. Ci fanno tante domande su come stiamo vivendo questa epidemia ma poi guardandosi intorno vedono che la vita va avanti comunque. E ai loro amici e parenti che li seguono ‘via social’ da casa raccontano che “l’Italia è bella e si può visitare”.

E poi il coronavirus può avere i suoi aspetti ‘positivi’ per i visitatori: “per esempio – rimarca Panzini – visitare i Musei Vaticani o la Cappella Sistina privi della solita folla. Un aspetto che ci consente di godere di più della città e delle sue bellezze”. Ma c’è anche un’immagine da preservare. “In questo tempo così difficile per tutti

vogliamo mostrare l’immagine più vera dell’Italia: quella di un Paese che reagisce e non si abbatte,

che vuole tornare a esprimere tutta la sua bellezza che è fatta di tante ricchezze di storia e di arte. Non è certo l’immagine che qualcuno, dentro e fuori i confini nazionali, ha provato a dipingere”.

Richieste al Governo. “Tour cancellati, visite scolastiche sospese, i calendari di marzo e di aprile praticamente compromessi. Centinaia e centinaia di prenotazioni disdette. Esiste un mancato introito reale il cui danno potrà essere misurato solo più avanti perché le prenotazioni non stanno arrivando”. Claudia Sonego, vice presidente dell’associazione Guide turistiche italiane (Gti), conferma la gravità della situazione provocata dal Coronavirus. “So di colleghi che con 20 tour prenotati a Marzo se ne sono ritrovati solo due. Tutto cancellato. E per Aprile e Maggio si prospetta una situazione analoga”. In Italia, aggiunge Sonego,

“le guide turistiche portano avanti una insostituibile opera di promozione e divulgazione della ricchezza nazionale. Ma il nostro ruolo non è adeguatamente considerato”.

“Non abbiamo ancora un albo unico ma solo elenchi regionali, non esiste una legge quadro che ci tuteli. Il Coronavirus, adesso, sta provocando un calo senza precedenti di lavoro, un crollo repentino della domanda interna ed esterna, sia diretta che attraverso le agenzie di viaggio. Per questo motivo, con il nostro presidente Gti, Simone Fiderigo Franci, abbiamo scritto al ministro Stefano Patuanelli, dello Sviluppo economico e a quello per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, una lettera per chiedere delle misure economiche e/o fiscali a protezione della categoria”. Tra queste, elenca Sonego, “un’indennità mensile pari a 500 euro per un massimo di tre mesi e parametrata all’effettivo periodo di sospensione dell’attività, e/o il differimento del pagamento dei contributi previdenziali e del pagamento delle imposte dirette e indirette, la riduzione dell’aliquota Irpef, l’accesso agevolato al credito, la sospensione del pagamento delle rate dei mutui”.

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