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Mosca. Trophimov: la ribellione della “Wagner” è stata una pericolosa destabilizzazione, ma il potere di Putin non sta arrivando alla fine

Quello che inizialmente sembrava un vero tentativo di colpo di Stato poi fallito, si sta rivelando una intricata e ambigua vicenda di potere e soldi. Mancano notizie certe sulla sorte di Yevgeny Prigozhin e della sua compagnia Wagner. Sembrava potesse comunque scompigliare la situazione, indebolire Putin, portare a una svolta anche dell’invasione in Ucraina; lo si è sperato in Occidente, ma quel sussulto non pare al momento aver avviato alcunché di trasformativo. Ne abbiamo chiesto una lettura al professore Sergej Trophimov, associato della cattedra di Sociologia delle comunicazioni di massa alla facoltà di giornalismo dell’università Lomonosov di Mosca.

(Foto AFP/Sir)

Quello che inizialmente sembrava un vero tentativo di colpo di Stato poi fallito, si sta rivelando una intricata e ambigua vicenda di potere e soldi. Malgrado le indiscrezioni e le conferme sugli ultimi incontri con Putin mancano di fatto notizie certe sulla sorte e sul futuro di Yevgeny Prigozhin e della sua compagnia Wagner. La marcia su Mosca sembrava potesse scompigliare la situazione, indebolire Putin, portare a una svolta anche dell’invasione in Ucraina. Lo si è sperato in Occidente, ma quel sussulto non pare al momento aver avviato alcunché di trasformativo. Ne abbiamo chiesto una lettura al professore Sergej Trophimov, associato della cattedra di Sociologia delle comunicazioni di massa alla facoltà di giornalismo dell’università Lomonosov di Mosca. In questi giorni è impegnato a Dushanbe (Tagikistan) per gli esami di ammissione dei candidati alla facoltà tagica della Lomonosov.

Che lettura dà, Professore, degli eventi dei giorni scorsi, legati alla figura di Prigozhin e alle sue truppe?
La ribellione della compagnia militare privata “Wagner” è stata una pericolosa destabilizzazione della situazione in Russia. Un attacco a queste forze da parte delle forze armate federali, comprese le unità cecene delle forze speciali “Akhmat”, avrebbe potuto portare alla distruzione della città di Rostov e a molte vittime tra la popolazione civile. Fortunatamente, grazie ai negoziati, questo è stato evitato. Per fare un parallelo, durante l’incendio nella cattedrale di Notre Dame a Parigi, molti hanno condannato le autorità per non aver utilizzato elicotteri per spegnere l’incendio, che ha bruciato le millenarie capriate di legno del tetto. L’utilizzo di un canadair che avrebbe rovesciato tonnellate d’acqua sul tetto in fiamme non avrebbe fatto altro che aggravare la situazione, provocando il crollo della pietra, indebolita dal fuoco. La mia opinione si basa su quanto è stato reso pubblico né la stampa estera ha ulteriori informazioni attendibili. Inoltre, a mio avviso, le fonti francesi e polacche non sempre comprendono la reale situazione in Russia e l’allineamento delle forze. Ciò porta non tanto alla disinformazione quanto a conclusioni errate. La lettura più corrispondente ai fatti sembra essere che l’ammutinamento militare di “Wagner” sia stato un tentativo di resistere non a Putin, ma al Ministero della Difesa della Federazione Russa, che il giorno prima dell’ammutinamento aveva annunciato lo scioglimento di una compagnia militare privata, che, tra l’altro, esisteva a spese del bilancio federale.

Il potere di Putin sta arrivando alla fine?
No. Certo no. Gli eventi hanno mostrato piuttosto il sostegno alle autorità da parte della popolazione e della maggioranza dei politici russi. Anche perché sarebbe stato pericoloso per noi essere coinvolti in un conflitto armato interno e in una guerra civile.

C’era qualche possibilità realistica che Prigozhin raggiungesse il suo obiettivo?
No. Nonostante la significativa esperienza militare, i combattenti “Wagner” non sarebbero stati in grado di contrastare le forze militari federali. E come ho detto, l’ammutinamento era una mossa contro il Ministero della Difesa.

Vista dall’Occidente, è sembrato che la gente sia stata abbastanza assente in tutta la vicenda, quasi indifferente: è stato proprio così?
Sì, probabilmente; i civili non avrebbero potuto partecipare attivamente a questo conflitto. È emerso che il sostegno della popolazione di Rostov filmata nei materiali della “Wagner” era in realtà una messa in scena della stessa compagnia. Molti russi, principalmente a Rostov sul Don, hanno invece protestato contro le azioni dei ribelli, anche rivolgendosi ai militari per le strade, temendo la destabilizzazione del Paese e la distruzione a seguito di uno scontro aperto di forze militari in città.

Rispetto alla visita del Cardinal Zuppi a Mosca nei giorni scorsi, come ambasciatore di Papa Francesco: lei pensa che la possibilità di ricostruire la pace, anche alla luce dei recenti fatti, sia maggiore o minore?
I cattolici in Russia ripongono grandi speranze nelle attività di mantenimento della pace del Vaticano, di Papa Francesco e del cardinale Matteo Zuppi. Tuttavia, va ricordato che siamo una minoranza (meno dell’1%) in un Paese a maggioranza ortodossa (e/o laica). Della visita del Cardinale si è parlato sulla stampa russa, anche quella nazionale, ma non è stata molto notata dai russi. Se chiediamo per strada l’opinione della gente su questa visita, molti diranno che non ne sono a conoscenza. La sua visita è stata annunciata come una visita per individuare iniziative umanitarie che potrebbero aprire la strada al raggiungimento della pace. Speriamo che questo sia il primo passo che ci porti a una profonda comprensione e a un mondo sicuro per tutti tanto atteso.

Com’è la vita a Mosca in questo periodo?
La vita a Mosca è probabilmente molto più tranquilla oggi che, ad esempio, a Parigi o in molte città della Francia. Le persone sono consapevoli del pericolo della situazione. All’inizio di maggio, diverse case nel sud-ovest di Mosca hanno subito lievi danni a seguito di un attacco di droni della NATO lanciato dall’esercito ucraino. L’annuncio della mobilitazione parziale lo scorso anno e l’ammutinamento di Wagner hanno provocato in alcuni segmenti della popolazione tentativi di fuga all’estero, ma si tratta di una reazione molto altalenante, che è forte subito dopo i fatti e si placa rapidamente in breve tempo. La vita procede quasi come al solito. A causa della ribellione della Wagner, le vacanze scolastiche in alcune città, tra cui Mosca, sono state posticipate di una settimana, così come la consegna dei diplomi di maturità. Ora però gli studenti stanno sostenendo gli esami di selezione per l’accesso alle università; i musulmani di Mosca hanno ampiamente celebrato la festa del Sacrificio. E come al solito, molte famiglie vanno in campagna a riposare per l’estate, mentre altre pianificano vacanze e viaggi turistici in giro per il Paese. L’impossibilità del turismo in Europa, che prima era molto popolare in Russia, ha portato all’intensificazione del turismo interno. Speriamo per il meglio, nonostante tutti gli eventi.

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