
Si svolgerà sabato 10 e domenica 11 maggio a Roma il Giubileo delle Bande e dello Spettacolo Popolare con la partecipazione di oltre diecimila persone provenienti da oltre 90 Paesi, in gran parte dall’Italia, ma saranno presenti anche gruppi numerosi da Stati Uniti,
Malta, Polonia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito, Brasile, Messico, Australia, Argentina. Sabato dalle 8 alle 18 si terranno i pellegrinaggi organizzati alla Porta Santa della Basilica di San Pietro dei partecipanti al Giubileo delle Bande. Dalle 16 alle 19, poi,
sarà possibile assistere gratuitamente a un evento bandistico dislocato in 31 piazze del centro di Roma, con le esibizioni di oltre 100 bande e gruppi da tutto il mondo. In piazza Cavour, infine, domenica 11 maggio si terrà alle ore 10 la Santa Messa presieduta da mons. Rino Fisichella, responsabile dell’organizzazione del Giubileo 2025. Al termine della Celebrazione eucaristica i pellegrini si recheranno processionalmente verso piazza San Pietro, con i propri strumenti musicali e uniformi caratteristiche. Durante il percorso le bande
partecipanti si esibiranno con brani liberamente scelti, marciando in pellegrinaggio verso la piazza.
“Il mondo delle bande musicali nelle piccole realtà – ci spiega Alessandro Indiana, Maestro del Complesso Bandistico “Attanasio Fastuca” di Motta Camastra, in Sicilia – rappresenta un elemento importante per l’aggregazione dei giovani e lo sviluppo della cultura. Inoltre favorisce la tradizione musicale del paese e mantiene viva la società fungendo da agenzia educatrice e sociale. Nelle piccole cittadine e paesi spesso è l’unica agenzia educativa presente. Inoltre funge da ponte generazionale perché è formata da ragazzi, adolescenti adulti e persino anziani! Pensi che il mio musicista più piccolo ha 6 anni e quello più adulto ne ha 82!”. Per Indiana la speranza per questo giubileo è che “il mondo cristiano sia più attento a queste realtà spesso un po’ bistrattate, anche se importantissime nello svolgimento delle funzioni religiose delle feste patronali. Si auspica che quando deciso in Puglia che ha fatto delle bande da giro e palco identità regionale sia esteso anche alle altre regioni che hanno lunghe tradizioni musicali bandistiche”. Le bande musicali – aggiunge – è “innanzi tutto socioculturale: si va in banda perché si fa gruppo, si condivide la passione per la musica. Non è solo un fatto musicale, ma si cresce insieme e si matura. Il mondo delle bande è formato per la maggior parte da musicisti amatoriali e il raggiungere alti risultati è frutto della sinergia di tutti! Rappresentano anche spesso la cittadinanza, perché questo ci sono le bande comunali, come la nostra, che rappresenta in giro per la Sicilia il nostro comune: Motta Camastra. Un modo per tenere vivo il nostro paese che purtroppo si sta spopolando”. La fede è “spesso vissuta come tradizione culturale ma non nel senso negativo del termine. Spesso si assiste alle più antiche tradizioni folkloristiche che però hanno radici antiche e Cristiane ed è affascinante scoprire queste radici”.
Il 3 febbraio a Motta Camastra si festeggia San Biagio e nella piazza, per ricordare il martirio del santo, il “fercolo viene fatto girare in tondo. Secondo la tradizione infatti la testa decapitata fece tre giri e si riattaccò al collo del santo per permettergli di completare l’inno di Lode a Dio. E in ricordo mentre il santo gira per le vie del paese la banda “suona canzonette senza mai fermarsi! È questo quindi un mondo di fede dov’è folklore, tradizione e fede si intrecciano in un modo unico e indissolubile”, conclude Indiana.