
E’ partito “Missionconclave.com”. Un algoritmo in grado di consegnare a richiesta il nominativo di un cardinale per cui pregare in questi giorni di Conclave. Si tratta di una piattaforma creata in Francia e sponsorizzata dalla Conferenza episcopale francese. Una volta compilata una scheda – in cui vengono richiesti nome e cognome, indirizzo mail, città e paese di residenza – si può ricevere automaticamente e in maniera del tutto causale il nome di uno dei 133 cardinali per pregare per lui durante il conclave. “Si prega per il cardinale non perché diventi papa”, spiega al Sir Jean-Baptiste Maillard, direttore dell’Associazione “Lights in the dark” che sostiene e promuove l’iniziativa. “Certo, può diventarlo, ma non è questo l’obiettivo. Si prega affinché egli possa essere ispirato durante il conclave e fare con la sua scelta la volontà di Dio”.
Pregare per un cardinale, prosegue il promotore dell’iniziativa, è anche “un invito a conoscere meglio la persona ‘affidata’ e ad accogliere il prossimo papa come un dono di Dio. In Francia si confonde un conclave con un’elezione presidenziale. Ma non è così e questa iniziativa predispone i partecipanti a vivere il conclave in maniera diversa. Inoltre, si ha poca familiarità con i cardinali, soprattutto con quelli che non sono francesi. Questa proposta può quindi diventare un’occasione utile per conoscere meglio la Chiesa e le persone che la guidano”.
L’iniziativa ha riscosso un enorme successo. Sono arrivate fino ad oggi 26mila richieste di partecipazione. Non ci sono solo francesi. Ha addirittura varcato i confini europei. Per questo, la pagina ha dovuto attrezzarsi con una versione in lingua inglese e spagnola.
L’Associazione “Lights in the dark” nasce 9 anni fa. “Ci siamo messi alla scuola di Papa Francesco”, racconta Maillard, “nel senso che realizziamo sul web piattaforme tematiche sui punti fondanti della fede e del senso della vita per raggiungere principalmente coloro che sono lontani dalla Chiesa. Sono le famose periferie che Papa Francesco ci ha sempre chiesto di abitare”.
Modello di riferimento per i ragazzi dell’Associazione è Carlo Acutis, lo studente italiano stroncato a 15 anni da una leucemia fulminante, considerato il “patrono di Internet” e pregato in tutto il mondo e sul web.
“Ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo – aveva detto di lui papa Francesco – per comunicare valori e bellezza”. Jean-Baptiste Maillard racconta: “Avevamo preparato un viaggio a Roma con 700 persone per andare alla sua canonizzazione ma ci siamo ritrovati al funerale di Papa Francesco. Per noi è stato un po’ un regalo di Carlo che ci ha permesso di dare il nostro saluto al Papa e partecipare a questo grande evento della chiesa”.
Sulle attese del nuovo Papa, Maillard risponde: “mi aspetto che continui ad invitarci, come ha fatto Papa Francesco, ad andare in periferia, raggiungere i nostri contemporanei per annunciare loro la buona novella. Vediamo che nelle nostre piattaforme c’è un’immensa richiesta e pongono domande sulla fede, sulla Chiesa, sui sacramenti. C’è una grande sete. Questo significa però che dobbiamo uscire da noi stessi e andare verso l’altro con linguaggi nuovi che tutti possono capire. Ci aspettiamo qualcuno che continui a incoraggiarci ad andare in questa direzione”.