Il Regno Unito rende omaggio a Jorge Mario Bergoglio

Nelle cattedrali e nelle chiese cattoliche si prega per il pontefice defunto. Ma anche fedeli di altre confessioni cristiane e fedi si fermano in segno di rispetto. Le prime pagine di giornali e siti d'informazione si concentrano su Papa Francesco. Bandiere a mezz'asta negli edifici pubblici. Parole di stima da re Carlo e dal premier Starmer. Il ricordo grato del primate Nichols e del presidente dei vescovi scozzesi Keenan. L’ex primate anglicano Williams al Sir: "Aveva nel cuore gli esclusi dalla società"

(Foto Vatican Media/SIR)

Da Liverpool a Westminster, da Birmingham a Nottingham, le cattedrali cattoliche del Regno Unito hanno visto, dal Lunedì dell’Angelo, decine di fedeli inginocchiarsi davanti all’immagine di papa Francesco, firmare libri preparati per le condoglianze e accendere candele mentre sacerdoti e vescovi hanno celebrato messe di requiem. Un dolore per la scomparsa del Santo Padre che si è esteso al mondo protestante e anche a quello degli atei e degli agnostici. Tutti gli edifici pubblici più importanti, da Buckingham Palace al Foreign Office, ai ministeri del centro di Londra hanno abbassato le bandiere a mezz’asta in ricordo di Francesco, mentre le chiese cristiane, dall’anglicana Westminster Abbey alla metodista Central Hall a Westminster a quelle delle altre denominazioni offrono preghiera e funzioni per lo scomparso Pontefice.

Sulle pagine dei giornali. Il cordoglio del mondo laico si legge nei titoli dei giornali. Dai quotidiani di qualità “Guardian”, “Times” e “Daily Telegraph”, ai più popolari tabloid “Daily Mail”, “Daily Express” e “Daily Star”, la prima pagina è dedicata al Papa. “Un Papa rivoluzionario”, titola il “Guardian”, un “Pontefice arrivato dalle periferie la cui missione era di cambiare la Chiesa”, scrive il “Times”, mentre il “Financial Times” celebra gli scritti e il lavoro compiuto da Francesco per salvare l’ambiente. “Un’ultima benedizione a Pasqua e la sua opera è stata compiuta”, ha titolato il “Daily Telegraph”. I siti, poi, pubblicano, in continuazione informazioni sui funerali, sul conclave e su ogni dettaglio di questo momento di lutto per la Chiesa cattolica, una realtà che, spesso, i cittadini britannici conoscono poco e dalla quale sono incuriositi.

Le parole della politica. In un comunicato re Carlo ha parlato della “profonda tristezza” provata quando ha saputo della morte di Francesco e ha descritto il Papa come un “seguace fedele di Gesù Cristo”. A rendere omaggio a Francesco è stato anche il premier Keir Starmer, oltre ai leader politici dei più importanti partiti. “La sua determinazione a vivere, in modo visibile, la fede ha ispirato tante persone a riscoprire gli insegnamenti della Chiesa sulla compassione e la carità”, ha scritto il primo ministro Starmer.

“Ha difeso chi era ai margini”. Nell’omelia pronunciata durante la messa di requiem nella Westminster Cathedral, la chiesa madre del cattolicesimo, il primate di Inghilterra e Galles cardinale Vincent Nichols ha ricordato che “Papa Francesco ha difeso sempre coloro ai margini della società, sfidandoci con parole come: ‘Se volete sapere se la vostra economia ha successo, andate a parlare con i disoccupati’. E di coloro imprigionati dalla schiavitù e che soffrono altre forme di abuso ha detto: ‘Queste sono enormi ferite aperte nella carne dell’umanità, ferite nella carne di Cristo stesso’. Era pieno di compassione, carità, senso di giustizia e irreprimibile speranza”. Il vescovo John Keenan, presidente della Conferenza episcopale cattolica scozzese, ha detto di “ringraziare Dio per il servizio di Papa Francesco sempre umano e umile nel suo stile informale. È una consolazione, per noi, che abbia raggiunto il Signore il Lunedì di Pasqua, una specie di primo frutto della salvezza che il Cristo Risorto condivide con la sua Chiesa”.

Insegnamenti in continuità… A ricordare, per il Sir, Papa Francesco è anche l’ex primate anglicano Rowan Williams, teologo di fama internazionale. “Vi sono due aspetti della straordinaria eredità di Papa Francesco. Prima di tutto era un uomo che aveva una preoccupazione istintiva e una simpatia profonda per coloro che non avevano un ruolo ed erano esclusi dalla società”, spiega Williams. “È stato un difensore della dignità dei migranti e un pastore impegnato a favore di chi si trovava ai margini. Inoltre, è stato capace di prendere gli insegnamenti teologici fondamentali dei suoi predecessori e di applicarli ai problemi contemporanei”. “Abbiamo bisogno di una ‘ermeneutica della continuità’ per capire, in particolare, il rapporto di Papa Francesco con gli scritti di Papa Benedetto. È importante ripetere che la teologia del Papa era completamente sintonizzata con quella di Papa Benedetto XVI e di Papa Giovanni Paolo II. Le encicliche di Francesco applicano gli insegnamenti chiari e profondi di Benedetto alle crisi della nostra società. Entrambi i papi si collocano in una continuità di insegnamento sulla dignità e la solidarietà radicata nella visione di un’umanità costruita a immagine di Dio”. “Francesco che lavava i piedi dei migranti o abbracciava chi era stato cacciato dalla propria terra dichiarava, in modo chiaro ed evidente, che il cristianesimo cattolico esprime non soltanto una dottrina importante e ortodossa di Dio ma anche una dottrina centrale e ortodossa dell’umanità”, conclude Rowan Williams.

 

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