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Gmg Lisbona 2023. Alves: “Tempo nuovo per comunicare la fede”

Quella di Lisbona sarà la prima Gmg dopo la pandemia e la prima dei nativi digitali. Nella capitale portoghese è atteso oltre 1 milione di giovani da 200 Paesi. La sfida, spiega Ana Alves, capo della Comunicazione della Giornata, "sarà far vivere questo evento come una esperienza di fede e di amicizia". Intanto ieri, 31 maggio, sono state aperte le procedure di accredito per i giornalisti e gli operatori della Comunicazione. Ne sono attesi almeno 4.000. Per la prima volta nella storia delle Gmg è previsto l'accredito anche per i cosiddetti "influencer"

(Foto Lisbona 2023)

“Questa di Lisbona sarà la prima Gmg dei nativi digitali perché la gran parte dei partecipanti è nata e cresciuta con la diffusione delle nuove tecnologie informatiche. Per questo dobbiamo essere certi che le piattaforme che useremo siano capaci di ricevere tutti gli user, sia chi verrà sia chi resterà a casa. La sfida è far vivere la Gmg anche come una esperienza di fede personale, di condivisione di culture, di amicizia, di unità e di pace”.

Ana Alves, capo comunicazione Gmg Lisbona 2023 (Foto Sir)

Così Ana Alves, capo della Comunicazione della Giornata mondiale della gioventù di Lisbona (1-6 agosto 2023), racconta tutto lo sforzo messo in campo dal Comitato organizzatore locale (Col) per dare a questo evento “la maggiore diffusione possibile”. E lo spazio digitale è, in questo senso, una prateria tutta da scoprire e dove annunciare. Ma Alves non sembra spaventata da questo impegno e con il suo team spiega al Sir il lavoro che sta portando avanti: “Stiamo lavorando alla comunicazione digitale della Gmg, dunque nel campo dei social media (Fb, Twitter, Instagram, LinkedIn, YouTube) e dei siti Internet per fornire quante più informazioni possibili. Uno degli obiettivi è incrementare la community dei follower e creare dei contenuti per attirare giovani pellegrini da tutto il mondo, nuovi volontari e, scopo principale, invitare tutti a partecipare a questo evento”.

Non solo giornalisti ma anche influencer. Non è un caso, allora, che per la prima volta nella storia delle Gmg è previsto l’accredito anche per i cosiddetti “influencer” anche se, come riporta il sito ufficiale Gmg, a costoro è richiesto di registrarsi come “Pellegrino” sul portale iscrizioni per avere accesso anche ai “Pacchetti del pellegrino”. Le procedure di accredito sono state aperte ieri, 31 maggio (fino all’11 luglio prossimo): la richiesta di accredito può essere effettuata sulla piattaforma https://register.wyd-reg.org/media/wizard?&lang=it disponibile nelle 5 lingue ufficiali, portoghese, inglese, spagnolo, francese e italiano. Il processo di accreditamento sarà realizzato esclusivamente online.

Giovani dall’Africa. La vicinanza geografica al Continente africano, unita ai vincoli storici con alcuni Paesi lusofoni come Angola, Mozambico, Capo Verde, Guinea Bissau e São Tomé e Príncipe, potrebbe aprire la strada ad una partecipazione africana maggiore che non nelle precedenti Gmg. Lo scorso 25 maggio si è celebrata la Giornata internazionale dell’Africa e, in occasione di questa ricorrenza, il Comitato organizzatore della Gmg ha fatto il punto sulla partecipazione dei giovani africani alla Giornata. Tra questi, si legge nel sito ufficiale della Gmg, ci sono giovani provenienti anche da Etiopia, Burkina Faso-Niger, Ruanda, Guinea-Bissau e Gabon. La preparazione alla Gmg va avanti da tempo, con molte attività sul tema della giornata “Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39). Dal Burkina Faso-Niger sono iscritte 75 persone, dal Gabon sono già più di 60, 72 gli iscritti etiopi. C’è fermento anche in Ruanda. Tutti numeri destinati a crescere in queste settimane.

Di recente a Roma per tenere alla Pontificia Università Santa Croce un atelier sulla “Gestione della comunicazione di un grande evento: Giornata mondiale della gioventù”, Alves sottolinea l’importanza di un evento come la Gmg anche da un punto di vista professionale: “Raccontare la Gmg che raduna così tanti giovani e culture è davvero un’esperienza unica. A Lisbona ci sarà oltre un milione di giovani da 200 Paesi. Tutti hanno accolto l’invito di Papa Francesco ad alzarsi e ad andare e diventare testimoni di fede”. L’ultimo appello del Pontefice è del 4 maggio, attraverso un video messaggio: “Mancano 3 mesi e immagino le cose che avete in testa, come fare, come chiedere un permesso dal lavoro, dallo studio, come trovare i soldi per il viaggio, tante preoccupazioni… ma sempre guardando verso quell’orizzonte, quel sogno, è entusiasmante. Non ce ne rendiamo conto ma le cose rimangono dentro di noi, rimangono i valori, le relazioni costruite con giovani di altri paesi, gli incontri, tutto rimane dentro e soprattutto il vedere la forza giovanile, la Chiesa ha la forza dei giovani”.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Ma c’è un altro elemento che rende unica questa Gmg. “Sarà la prima dopo la pandemia. Lisbona può essere l’inizio, per le nuove generazioni e per la Chiesa, di un tempo nuovo nel quale tornare a esprimere sogni e speranze di futuro e per comunicare la fede”, osserva Ana. “Tutto si concentrerà in una settimana – aggiunge – e dobbiamo essere pronti a trasmetterne tutti i contenuti così come ad accogliere le migliaia di giornalisti che arriveranno da ogni parte del mondo. A breve apriremo le procedure di accredito e stimiamo possano iscriversi almeno 4000 operatori della comunicazione, in linea con le precedenti edizioni”. Intanto cresce la Community della Gmg come testimoniano i numeri dei follower: “Oltre 1,9 milioni seguono il nostro profilo Fb in 20 lingue, una bellissima eredità che ci è arrivata dalle precedenti edizioni della Gmg, e poi Twitter in 13 lingue e Instagram in 5. Ciò che ci colpisce è l’entusiasmo dei nostri follower per la Gmg e il numero delle interazioni. Stiamo ricevendo molte richieste e domande da parte dei giovani che vogliono sapere tutto dell’organizzazione, dei preparativi, del backstage della Gmg”. “La Gmg – conclude – sarà un grande segno di fede e di speranza per tutto il nostro Paese e per il mondo: speranza per il mondo in cui ci troviamo a vivere e per costruirne uno più giusto, sostenibile, unito soprattutto per i giovani ora che si combatte una guerra, tra Russia e Ucraina, nel suolo europeo”.

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