Natale in Terra Santa: Asfar (Caritas Jerusalem), “le sofferenze non sono finite”. Continua la campagna “Natale di Speranza”

“Anche dopo la guerra, le sofferenze non sono finite”: Anton Asfar, segretario generale della Caritas Jerusalem, condivide, dalla piazza illuminata a festa della Natività di Betlemme, un messaggio di speranza e un appello per sostenere i progetti della Caritas per Gaza e la Cisgiordania. È proprio con questo obiettivo che Caritas Jerusalem ha lanciato nei giorni scorsi il progetto “Natale di speranza: un sostegno d’emergenza per i cristiani della Terra Santa”, finanziato da Caritas Italiana, col quale si stanno aiutando circa 250 famiglie vulnerabili di Gaza e della Cisgiordania, con un contributo straordinario di 300 euro per far fronte ai bisogni essenziali – alimenti, vestiti, beni domestici – e permettere a tutti di vivere il Natale con dignità. “L’accesso alle medicine rimane critico e limitato, i prezzi sono schiaccianti e le famiglie stanno lottando per ricostruire la propria vita tra distruzione e perdite. Eppure, – dice Asfar – nonostante le immense sfide, Caritas Jerusalem rimane sul campo, al fianco dei più vulnerabili e rispondendo con compassione, e infondendo dignità e speranza. Il progetto “Natale di speranza” vede impegnate 18 parrocchie palestinesi. Tre le attività principali, oltre alla distribuzione di contributi al reddito per 250 famiglie, anche attività di animazione natalizia per bambini e famiglie delle parrocchie ed eventi pubblici. Asfar si appella anche ai pellegrini ai quali chiede di tornare in Terra Santa.

 

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