“Siamo onorati di avere tra noi la reliquia di Santa Rita, donna della pace e della riconciliazione. Lei che ha perdonato gli assassini del marito, dia anche a noi la forza di seguire il suo esempio”. Con queste parole un detenuto della casa di Reclusione di Spoleto si è rivolto all’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, che oggi, nell’ambito delle celebrazioni per l’Anno Santo della Speranza, ha guidato alcuni momenti di preghiera nella cappella del penitenziario alla presenza della reliquia di santa Rita giunta dal santuario di Roccaporena di Cascia. Il presule era accompagnato don Cristoforo Maria Bialosaw, pro rettore del santuario di Roccaporena. “La reliquia di Santa Rita era un dono atteso da tanto tempo dai detenuti, che sono particolarmente devoti della Santa casciana”, ha detto il cappellano del carcere, padre Marco Antonio Maria Uras. “Con gioia sono ancora qui in mezzo a voi – ha affermato mons. Boccardo –. Vi ho portato la reliquia di Santa Rita: non è un amuleto ma un segno che rende presente l’insegnamento di coloro che ci hanno preceduto. Rita è stata una donna segnata da tanta sofferenza e da molte difficoltà. È riuscita però ad andare oltre ed ha ricercato il bene nonostante tutto. Tutti noi, sia chi vive in questa casa e chi fuori, dobbiamo lasciarci interpellare: purtroppo siamo attratti dal male, guardiamo gli altri con occhi cattivi, ci vendichiamo per il male ricevuto, aggiustiamo la verità secondo le convenienze. Rita, invece, ci insegna l’atteggiamento del cuore: l’uomo non vale per quello che compie al di fuori ma per quello che è dentro. Il passato appartiene alla misericordia di Dio, a noi spetta affrontare l’oggi. E allora, cari amici, vi esorto: con la mente e con il cuore uscite dal recinto del Carcere e coltivate sentimenti buoni. Ciò dà valore alla persona ed offre un altro orizzonte alla vostra esistenza. Le limitazioni e il peso che vivete certo non vengono cancellati, ma è possibile costruire interiormente un uomo nuovo. Santa Rita non fa magie e i miracoli li fa solo il buon Dio. La sua preghiera, però, è potente presso il cuore del Padre: porta dinanzi a Lui tutto il subbuglio che abbiamo dentro e chiede il sorriso della misericordia e il dono della pace”.