“Formare persone che, nella logica della gratuità e nella passione per la verità e la giustizia, possano essere costruttori di un mondo nuovo, solidale e fraterno”. Il Papa ha sintetizzato così, al termine del suo discorso per l’inaugurazione dell’anno accademico della Pontificia università lateranense, il compito dell’ateneo. “L’università può e deve diffondere questa cultura, diventando segno ed espressione di questo mondo nuovo e della ricerca del bene comune”, ha detto Leone XIV, citando “un illustre teologo di questo ateneo”, Marcello Bordoni, secondo il quale “è necessario assumersi il compito di pensare la fede e ‘il dialogo con il mondo, con la sua storia che cambia e che spesso provoca la fede del cristiano di fronte ai nuovi problemi ed alle nuove situazioni di vita, costituisce la palestra di questo impegno che è la ‘fatica del concetto’”. “Vi auguro di continuare a sondare il mistero della fede cristiana con questa passione e di esercitarvi sempre alla palestra del dialogo con il mondo, con la società, con le domande e le sfide di oggi”, l’augurio ai presenti, che hanno lungamente applaudito il discorso: “L’Università lateranense occupa un posto speciale nel cuore del Papa e il Papa vi incoraggia a sognare in grande, a immaginare spazi possibili per il cristianesimo del futuro, a lavorare con gioia perché tutti possano scoprire Cristo e, in Lui, trovare la pienezza a cui aspirano”.