“Al centro della formazione devono esserci la reciprocità e la fraternità”. È questa la prima sfida affidata dal Papa alla Pontificia università lateranense, nel suo discorso per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo, definito “uno spazio che ha occhi e cuore puntati verso il futuro, e si lancia nelle sfide contemporanee”. “Oggi, purtroppo, si usa spesso la parola persona come sinonimo di individuo, e il fascino dell’individualismo come chiave per una vita riuscita ha risvolti inquietanti in ogni ambito”, il grido d’allarme di Leone XIV: “si punta alla promozione di sé stessi, si alimenta il primato dell’io e si fatica a fare cooperazione, crescono pregiudizi e muri nei confronti degli altri e in particolare di chi è diverso, si scambia il servizio di responsabilità con una leadership solitaria e, alla fine, si moltiplicano le incomprensioni e i conflitti”. La formazione accademica, invece, per il Pontefice “ci aiuta a uscire dall’autoreferenzialità e promuove una cultura della reciprocità, dell’alterità, del dialogo”. “Contro quello che l’enciclica Fratelli tutti definisce il virus dell’individualismo radicale, vi chiedo di coltivare la reciprocità, attraverso relazioni improntate alla gratuità ed esperienze che aiutino la fraternità e il confronto tra culture diverse”, l’appello del Papa: “La Pontificia università lateranense, ricca dalla presenza di studenti, docenti e personale dei cinque continenti, rappresenta un microcosmo della Chiesa universale: siate perciò segno profetico di comunione e di fraternità”.