Usa: vescovi a Leone XIV, “continueremo a stare con i migranti”. Il Paese sarà consacrato al Sacro Cuore di Gesù nel giugno 2026

“Continueremo a stare con i migranti e a difendere il diritto di tutti a pregare senza intimidazioni”. Con questo passaggio centrale, i vescovi degli Stati Uniti hanno aperto il messaggio indirizzato a Papa Leone XIV all’inizio della sessione pubblica dell’Assemblea plenaria autunnale, svoltasi a Baltimora dall’11 al 13 novembre. Nel testo affermano che la riflessione offerta dal Pontefice durante il Giubileo dei vescovi “continua a incoraggiarci e a fortificarci”, richiamandoli a una rinnovata configurazione a Cristo buon pastore per “preservare e trasmettere il messaggio profetico della speranza”. I presuli ricordano che la speranza nasce dalla fede nel Regno di Dio e “non riguarda semplicemente la salvezza eterna delle nostre anime”, ma chiede di amare Dio e il prossimo “qui e ora”. Denunciano poi il clima di paura che coinvolge molti migranti cattolici, “riluttanti a lasciare le loro case e perfino ad andare in chiesa”, ribadendo che, pur sostenendo confini sicuri e interventi contro le attività criminali, “non possiamo restare in silenzio” quando sono minati il diritto al culto e il giusto processo. Nel corso dell’assemblea i vescovi hanno inoltre ricordato che gli Stati Uniti celebreranno nel 2026 il 250° anniversario della Dichiarazione d’indipendenza e, in vista della ricorrenza, hanno votato per consacrare il Paese al Sacro Cuore di Gesù nel giugno 2026: 215 voti favorevoli, 8 contrari e 7 astensioni. Guardando alle sfide del Paese – individualismo, polarizzazione, violenza politica e minacce alla vita dei più fragili – i presuli ribadiscono che “ogni persona è amata da Dio e merita di essere rispettata”, che si tratti di una vita “nel grembo materno, straniera, senza dimora, affamata, in carcere o morente”.

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