Striscia di Gaza: Onu, “carestia potrebbe presto travolgere altre parti della Striscia”

(Foto AFP/SIR)

“La conferma odierna della carestia nel governatorato di Gaza non è solo un ulteriore campanello d’allarme. È la sirena che risuona dopo mesi di allarmi, ed è un segnale di ciò che potrebbe presto travolgere altre parti della Striscia”. Lo dichiara Ramiz Alakbarov, Coordinatore Umanitario per i Territori Palestinesi Occupati, commentando il rapporto dell’Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), sistema globale di monitoraggio della fame sostenuto dall’Onu che ha dichiarato ufficialmente lo stato di carestia nella Striscia a causa del blocco degli aiuti da parte di Israele. Secondo il rapporto la carestia a Gaza è “interamente provocata dall’uomo” e le vite di 132.000 bambini sotto i cinque anni sono a rischio a causa della malnutrizione. “Nonostante i ripetuti avvertimenti e gli instancabili sforzi per evitarla, la volontà politica di garantire operazioni umanitarie senza ostacoli da parte delle Nazioni Unite e delle Ong è tragicamente venuta meno” dice il Coordinatore, per il quale “un’ulteriore escalation della guerra porterà ad altri sfollamenti forzati, violenza e distruzione diffusa. Distruggerà ulteriormente il resto del sistema sanitario, idrico e igienico provocando l’aumento delle epidemie e la malnutrizione acuta”. Da qui la richiesta che “venga facilitata la distribuzione rapida e senza ostacoli di aiuti umanitari, servizi e forniture commerciali nella Striscia di Gaza attraverso tutti i valichi e le vie di comunicazione terrestri, anche direttamente verso nord e verso Gaza City. Ribadisco l’appello urgente per un cessate il fuoco immediato e permanente. Chiedo nuovamente il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi e di coloro che sono detenuti arbitrariamente, che devono essere trattati con umanità. La carestia deve essere fermata a tutti i costi. Porvi fine è una corsa contro il tempo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Diocesi