Belgio: religiose su abusi, “profondamente scosse dalle testimonianze, chiediamo perdono e un’indagine indipendente”

“Offriamo alle vittime le nostre più sincere scuse. Le loro storie – spesso rimaste in silenzio per anni – ci colpiscono profondamente. Facendo sentire la loro voce, portano alla luce questi abusi e, si spera, danno anche ad altre vittime la forza di fare lo stesso”. Lo afferma suor Mieke Kerckhof, presidente dell’Unione dei religiosi in Fiandra (Urv), a proposito della serie televisiva “De Nonnen” (“Le suore”), prodotta da Vtm, che sarà trasmessa in autunno e che è già stata visionata dall’organizzazione. Una puntata affronta il tema degli abusi sessuali. La Chiesa cattolica in Belgio, ricorda la nota, ha adottato una politica di “tolleranza zero” e invita le vittime a rivolgersi al centro di ascolto (info.misbruik@kerknet.be) per riconoscimento, accompagnamento e percorsi di guarigione, anche per fatti prescritti. Un’altra puntata è dedicata alle adozioni forzate. Alle madri biologiche e agli adottati, l’Urv afferma con chiarezza che “non hanno alcuna colpa” e li incoraggia a cercare risposte e legami. Già nel 2015 i vescovi fiamminghi avevano chiesto perdono per le adozioni forzate, collaborando con il Centro fiammingo per le adozioni e consegnando archivi ecclesiastici. L’Urv sostiene inoltre l’appello dei vescovi per un’indagine scientifica indipendente sulla cornice socio-storica delle adozioni interne e dei parti in anonimato tra il 1950 e il 1989. Nella serie emergono anche testimonianze di sospette morti di bambini nell’orfanotrofio di San Vincenzo a Zelem: l’Urv chiede che la magistratura belga indaghi a fondo “affinché sia fatta giustizia”. L’ultima puntata si concentra sugli abusi di potere all’interno delle congregazioni femminili: in caso di denunce vengono disposte visite canoniche o audit, con conseguenti correzioni, mentre per le religiose uscite dagli istituti sono stati creati centri di ascolto riservati. “Non tutta l’assistenza e il riconoscimento possono avvenire all’interno delle strutture ecclesiali – sottolinea suor Kerckhof –. Per questo si collabora con le autorità competenti: la Commissione per il riconoscimento e la mediazione (Comeb) per gli abusi fisici, la giustizia per gli abusi sessuali, il Centro fiammingo per le adozioni e il Centro fiammingo di segnalazione per comportamenti abusivi in caso di abusi di potere. Continueremo a impegnarci perché il passato sia affrontato in modo rispettoso e attento, rendendo giustizia e riconoscimento alle vittime di allora e garantendo oggi uno spazio sicuro per tutti”.

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