Ucraina: il vertice sui giornali europei. Incontro ritenuto inutile. Domande su tregua e sicurezza. “Buona atmosfera non è ancora la pace”

“Organizzato in fretta e furia domenica, il viaggio congiunto dei principali leader europei dimostra soprattutto il loro desiderio di essere coinvolti in qualsiasi negoziato tra russi e americani, poiché, a loro avviso, l’esito del conflitto determinerà la sicurezza dell’intero continente per molto tempo a venire”. Così il francese Le Monde che considera gli sforzi europei che si sono intensificati come tentativo di “impedire un accordo affrettato, che enfatizzerebbe eccessivamente le richieste del Cremlino, a scapito dei loro interessi e di quelli di Kiev”. Questa serie di incontri che si sta dipanando sarebbe una “sequenza onirica” legata all’idea che “solo incontri ad alto livello tra leader possano risolvere un conflitto così sanguinoso, con implicazioni di così vasta portata, mentre le motivazioni e i calcoli dell’aggressore russo rimangono invariati”.
Più essenziale The Guardian che traccia in 4 punti la sintesi dell’evento di Washington: non si sa se Putin vorrà incontrare Zelensky, non è chiaro che cosa siano le garanzie di sicurezza, è evidente il desiderio di Trump di avere il Nobel per la pace e, ultimo punto, l’approccio di Trump alle crisi estere contiene “tentativi di trovare un modo per creare opportunità economiche per l’industria statunitense”. Zelensky ha già detto che il prezzo per ottenere garanzie di sicurezza dagli Stati Uniti include l’impegno ad acquistare 90 miliardi di dollari di armi statunitensi, principalmente aerei e sistemi di difesa aerea.
Il tedesco Die Zeit titola “Una buona atmosfera non è ancora la pace”, spiegando che “Volodymyr Zelensky ha agito con abilità durante il suo incontro con Donald Trump. Ma a cosa servirà il vertice per l’Ucraina? Le domande più importanti restano senza risposta”.
Scettico anche lo spagnolo El Pais: “Tra stanchezza e sfiducia: l’Europa è la speranza degli ucraini per un accordo che non ceda alla Russia”. In Polonia invece infuria la polemica interna per il fatto che la Casa Bianca non ha invitato il presidente Karol Nawrocki a Washington (sarebbe colpa del governo). Critica gli esiti dell’incontro la testata Rzeczpospolita: “Dopo il vertice di Washington, restano più domande che risposte” mentre “l’Ucraina è ancora lontana dalla pace”.
“È già abbastanza difficile negoziare con un nemico di cui non ti fidi. Ma immagina di non poterti fidare nemmeno del tuo alleato più importante”, scrive Politico.eu oggi che descrive l’assurdità della situazione: “Gli ucraini ovviamente non possono fidarsi di Putin, un uomo con una lunga storia di promesse non mantenute. Ma non possono fidarsi nemmeno di Trump, un altro uomo con una lunga storia di promesse non mantenute. In qualche modo, però, sono proprio questi due uomini a fare pressione su Kiev affinché si arrivi a un accordo di pace che potrebbe costringere l’Ucraina a cedere un’enorme porzione del suo territorio alla Russia che l’ha invasa. La dura realtà è che gli ucraini non hanno altra scelta che considerare qualsiasi offerta Trump gli sottoponga. Hanno ancora bisogno degli Stati Uniti, anche se le relazioni sono pessime”.

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