Tumori del sangue: Ail e All.Can Italia, “terapie innovative siano accessibili a tutti in modo equo e sostenibile”

Nella cornice della Sala Zuccari del Senato, Ail (Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma) e All.Can Italia, piattaforma di cui Ail è membro, hanno promosso questa mattina un confronto cruciale sul futuro delle terapie innovative per i tumori ematologici. Protagonisti le Cart-T e gli anticorpi bispecifici, terapie rivoluzionarie che stanno cambiando la prognosi di leucemie, linfomi e mieloma e possono offrire una chance concreta di guarigione, ma il cui accesso resta ancora fortemente disomogeneo in Italia.
Il report “Advanced Therapy & Car-T” di Iqvia ha messo in luce una crescita del 14% dei pazienti trattati tra il 2024 e il 2026, ma con più della metà dei centri concentrati al Nord. Le disparità territoriali, l’assenza di governance nazionale e le barriere economiche rimangono infatti ostacoli da superare.
“Oggi l’accesso alle terapie innovative in ambito onco-ematologico è ancora profondamente iniquo: dipende troppo dal territorio in cui si vive e non dalla condizione clinica. Questa disparità è inaccettabile”, ha affermato Felice Bombaci, coordinatore nazionale Gruppo pazienti Ail e membro All.Can Italia. La sopravvivenza, ha concluso, non può “dipendere dal codice postale”. Francesco Zaffini, presidente X Commissione salute, lavoro, previdenza e affari sociali di Palazzo Madama ha auspicato la riclassificazione delle “risorse impegnate da spesa corrente a spesa d’investimento, o spese in conto capitale”, valorizzando l’impatto di queste terapie “one-shot”. Ribadita da Claudio Cartoni, ematologo Policlinico Umberto I, l’urgenza di una rete oncoematologica integrata, capace di garantire “un accesso efficace, tempestivo e sostenibile a queste terapie salvavita”.

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