Sanità: presentata la Carta di Roma. Anelli (Fnomceo), “la salute è un investimento strategico per l’Unione europea. Introdurre una clausola di resilienza sanitaria”

Una clausola di resilienza sanitaria che consenta agli Stati membri Ue di destinare risorse aggiuntive alla prevenzione e gestione delle malattie croniche, senza infrangere i vincoli di bilancio. È una delle proposte contenute nella “Carta di Roma: la salute come investimento strategico” sottoscritta questa mattina nella Capitale, presso la sede della Fnomceo (Federazione degli ordini dei medici), dai rappresentanti di sei Ordini nazionali: Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna, e presentata questo pomeriggio nell’ambito del convegno internazionale “La salute come investimento: un impegno europeo”, in corso sempre a Roma.
“I teatri di guerra in Europa, nel Medio Oriente e nel mondo – afferma il presidente Fnomceo Filippo Anelli, illustrando il documento – hanno rimesso in moto la corsa al riarmo”. Di qui la necessità di evitare che l’aumento delle spese militari (fino al 5% del Pil nei Paesi Nato) penalizzi la sanità pubblica. In Italia la spesa annuale per la difesa “passerebbe dagli attuali 45 miliardi a ben 145 miliardi nel 2035 – spiega Anelli -: una cifra, questa, superiore all’attuale spesa per la sanità pubblica, che nel 2024 è stata di circa 138,7 miliardi di euro, con un aumento, peraltro, del 5,8% rispetto al 2023”. “La salute – sottolinea il presidente Fnomceo – è considerata un diritto fondamentale sancito dall’art. 35 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e pilastro della coesione sociale e della sostenibilità economica”. Per questo la salute deve essere considerata “una priorità strategica per i nostri paesi europei al pari della sicurezza, in equilibrio con i bisogni civili” e la spesa sanitaria va ritenuta “un investimento strategico per il futuro delle nostre società”.

 

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