Nel suor discorso al Parlamento di Strasburgo il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha toccato vari temi, con uno slalom continuo tra obiettivi e reale azione politica, frenata dalla divisione politica fra i governi degli Stati membri. Basti pensare a come si affrontano questioni urgenti come la politica estera (Ucraina, Medio Oriente), la sicurezza (riarmo), le migrazioni, il Green deal… “Un’Europa più competitiva è essenziale per attrarre maggiori investimenti, creare posti di lavoro migliori, rafforzare la nostra resilienza economica e sostenere il nostro modello sociale”, ha dichiarato Costa. L’Unione europea “è allo stesso tempo un potente mercato unico e una potenza commerciale. Come ha sottolineato Mario Draghi, la difesa e la transizione energetica sono i principali motori per rafforzare la nostra competitività”. Ma il report di Draghi sulla competitività sembra essere uscito dall’orizzonte della Commissione. Evasivo, Costa, sul cambiamento climatico: “Invitiamo i colegislatori”, ossia Parlamento e Consiglio Ue, “ad accelerare la semplificazione delle norme per le imprese e a ridurre la burocrazia. Si tratta anche di affrontare con realismo le sfide che la classe media e i cittadini a basso reddito si trovano ad affrontare, ad esempio nel migliorare l’efficienza energetica delle loro case o nel sostituire le loro vecchie auto”.
Sul commercio internazionale una lunga premessa, per poi affermare: “Se vogliamo esportare i nostri standard sociali e ambientali, il modo per farlo è attraverso accordi commerciali. Perché i dazi non diffondono gli standard. Gli accordi commerciali sì. Questo è il messaggio che l’Europa dovrebbe inviare al mondo: mentre altri alzano barriere, noi costruiamo ponti”. Poi avanti sul sostegno all’Ucraina e il raggiungimento dell’allargamento ai Balcani occidentali. “Ma dobbiamo guardare oltre. Abbiamo già tenuto importanti vertici con i Balcani occidentali, il Sudafrica, i Paesi dell’Asia centrale, il Regno Unito, il Canada e la Moldavia. Altri arriveranno: Giappone e Cina a luglio, Egitto a ottobre, America Latina, Caraibi e Unione Africana più avanti quest’anno. In un periodo di frammentazione, l’ordine basato sulle regole ha bisogno di difensori”.
Infine: “Insieme stiamo rafforzando la nostra difesa, rafforzando la nostra competitività e difendendo i nostri valori e interessi a livello globale. […] I nostri cittadini si aspettano protezione, prosperità e uno scopo. Dobbiamo raggiungere questi obiettivi insieme”.