“I bambini sanno essere dei veri maestri di vita e di fede, e noi adulti impariamo da loro. Ci insegnano la pazienza, l’amore incondizionato. Ci ricordano che siamo tutti figli. Le loro fragilità ci ricordano che il Signore sceglie proprio ciò che è debole per rivelarsi al mondo”. Lo ha affermato questa mattina Gleison De Paula Souza, segretario del Dicastero per i Laici, la famiglia e la vita, durante l’incontro “La Chiesa dei bambini. Verso la Gmb” organizzato dal Pontificio Comitato per la Giornata mondiale dei bambini in vista del World Children’s Day del 2026 e in occasione del Giubileo delle famiglie, dei bambini, dei nonni e degli anziani.
“In occasione della Gmb, anche la Chiesa mette i bambini al centro, affinché, scrutandoli, ce ne possiamo tutti ispirare”, ha sottolineato, aggiungendo che “mentre attendiamo con trepidazione di vivere insieme amatissimo Papa Leone XIV, il nostro pensiero comune di gratitudine corre al nostro amatissimo Papa Francesco: è stato lui ad istituire e a promuovere questo momento celebrativo della festa dei bambini, una felice tradizione che oggi raccogliamo come patrimonio della sua eredità. Ringraziamo Dio per il dono di Papa Francesco e per il dono di questa sensibilità che lui ha avuto verso i bambini”.
Richiamando le sue origini brasiliane, De Paula Soza ha ricordato che nel suo Paese si dice che “i bambini sono la speranza fatta a carne”. “La loro stessa vita è promessa di un futuro sempre possibile”, ha commentato: “Abbiamo bisogno di loro per non invecchiare, per rinnovarci”. “Nella misura in cui saremo attenti e accoglienti nei loro confronti diventeremo davvero una comunità a misura di bambino e una Chiesa secondo il cuore di Dio”. Non è poi mancato un pensiero per “i bambini in situazioni di guerra, quelli che soffrono; dobbiamo per forza fare qualcosa per alleviare le sofferenze di questi bambini”, ha ammonito, evidenziando che “la Chiesa è madre e in quanto tale essa si sente a tutti gli effetti responsabile della loro tutela, della loro protezione e della loro crescita umana e spirituale”. “È una missione – ha osservato – che la Chiesa condivide con i genitori e le famiglie che stanno dietro ad ogni bambino”. “La famiglia è la Chiesa domestica. E la Chiesa inizia dalla famiglia”, il richiamo conclusivo.