Pontificia Accademia Ecclesiastica: card. Parolin, “il Papa vuole aggiornare l’approccio della diplomazia della Santa Sede”

“Con la riforma, Papa Francesco desidera aggiornare l’approccio della diplomazia della Santa Sede alle sfide del mondo contemporaneo, rispondendo alle necessità di un ambiente diplomatico sempre più globalizzato e interconnesso”. Così il card. Pietro Prolin, in un’intervista rilasciata ai media vaticani, commenta il Chirografo del Papa sulla Pontificia Accademia Ecclesiastica. “La riforma – spiega – mira a rafforzare il legame tra la ricerca e la formazione accademica dei futuri diplomatici pontifici con le sfide concrete che questi dovranno affrontare nelle loro missioni all’estero”. “Il Santo Padre -prosegue il cardinale – ci ricorda che solo attraverso un attento discernimento e un’accurata osservazione della realtà in continuo cambiamento, è possibile attribuire significato agli eventi globali e proporre azioni concrete”: “Il diplomatico pontificio non è dunque solo un esperto in tecniche di negoziazione, ma un testimone di fede, impegnato nel superare le barriere culturali, politiche e ideologiche, e nel costruire ponti di pace e di giustizia. Questo approccio consente alla Chiesa di sviluppare percorsi concreti per la pace, per la libertà di religione di ogni credente e per l’ordine tra le nazioni, avendo sempre in mente la missione di Cristo e il bene di tutta l’umanità”. In questo rinnovato orizzonte, “la Pontificia Accademia Ecclesiastica diventa non solo un centro di eccellenza nelle scienze diplomatiche, ma anche una fucina di formatori che sono chiamati a portare avanti la diplomazia della Santa Sede, con uno stile che rifletta il cuore del Vangelo: dialogo, riconciliazione e pace”. “Il mio auspicio – conclude Parolin – è dunque non solo che vengano formati esperti diplomatici, ma sacerdoti che, consapevoli della missione universale della Chiesa, possano rispondere con competenza, sensibilità e spirito evangelico alle sfide globali, portando avanti la visione del Papa sulla diplomazia come strumento di pace, giustizia e solidarietà tra i popoli”.

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