Papa Francesco: udienza, “chiediamo la grazia di essere come i pastori”

(Foto Vatican Media/SIR)

I primi testimoni della nascita di Gesù “sono alcuni pastori: uomini con poca cultura, maleodoranti a causa del contatto costante con gli animali, vivono ai margini della società. Eppure essi praticano il mestiere con cui Dio stesso si fa conoscere al suo popolo”. Lo scrive il Papa, nel testo della catechesi in Aula Paolo VI, letto da don Pierluigi Giroli a causa della bronchite persistente. “I pastori apprendono così che in un luogo umilissimo, riservato agli animali, nasce il Messia tanto atteso e nasce per loro, per essere il loro Salvatore, il loro pastore”, prosegue Francesco. “Una notizia che apre i loro cuori alla meraviglia, alla lode e all’annuncio gioioso. A differenza di tanta gente intenta a fare mille altre cose, i pastori diventano i primi testimoni dell’essenziale, cioè della salvezza che viene donata. Sono i più umili e i più poveri che sanno accogliere l’avvenimento dell’Incarnazione”. “Chiediamo anche noi la grazia di essere, come i pastori, capaci di stupore e di lode dinanzi a Dio, e capaci di custodire ciò che lui ci ha affidato”, l’invito finale. “I talenti, i carismi, la nostra vocazione e le persone che ci mette accanto. Chiediamo al Signore di saper scorgere nella debolezza la forza straordinaria del Dio Bambino, che viene per rinnovare il mondo e trasformare la nostra vita col suo disegno pieno di speranza per l’umanità intera”.

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