“Come si fa a parlare di speranza mentre nel mondo impazzano guerre, si hanno notizie di morti e feriti, i bambini non possono andare a scuola né giocare spensierati, la fame attanaglia milioni di persone? Eppure il Giubileo 2025 è iniziato e tutti siamo chiamati a vivere la speranza, come ci ricorda questa grande festa della Chiesa nel mondo”. È l’incipit del dossier del numero di gennaio de “Il Ponte d’Oro”, mensile per ragazzi edito dalla Fondazione Missio (www.missioitalia.it), che dedica alla speranza anche la copertina, con lo slogan “Donatori di speranza”. Ma chi sono? Sono i missionari, negli ambienti di vita in cui operano nei vari continenti. Non si rassegnano ai problemi che incontrano, alle difficoltà, alle ingiustizie, ma si rimboccano le maniche per cambiare il mondo in meglio, per il bene delle comunità con le quali vivono. Nel dossier vengono presentati solo pochi esempi di “donatori di speranza”, tra le miriadi di storie che si potrebbero raccontare: ecco suor Alessandra Carosone, delle Suore della Dottrina cristiana, che ha vissuto in Bolivia dal 1993 al 2014 e ha operato nel carcere maschile più grande del Paese, a Santa Cruz, con quasi seimila detenuti; ecco padre Alessandro Brai, missionario Saveriano, da 12 anni in Thailandia, terra di grandi contrasti tra ricchezza e povertà; ecco da Iringa, in Tanzania, padre Franco Sordella, missionario della Consolata, che opera nella Faraja House, luogo di accoglienza il cui nome significa “Casa della Consolazione”.
Ma la speranza è anche protagonista di un’avventura lunga un anno, che la redazione propone ai giovani lettori invitandoli a giocare per tutto il Giubileo 2025 a “Cercatori di speranza”.
Nell’editoriale della rivista e nella rubrica “Fuorisacco” non manca l’appuntamento con la data più importante dell’anno per i ragazzi missionari: il 6 gennaio, solennità dell’Epifania, si celebra infatti la Giornata missionaria mondiale dei ragazzi. Lo slogan per il 2025 è “Andate e invitate tutti alla festa!”.