Trinitapoli, nella diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, si prepara domani a vivere un momento importante per la comunità locale con la riapertura della Collegiata dedicata a Santo Stefano Protomartire. A segnare il nuovo corso della chiesa sarà l’arcivescovo mons. Leonardo D’Ascenzo che presiederà la celebrazione eucaristica alle 19 dopo la processione dalla Rettoria di Sant’Anna alla Chiesa Madre con la partecipazione delle Confraternite. L’intervento di restauro – spiega la diocesi – ha rappresentato “una sfida significativa, richiedendo una combinazione di approcci tradizionali e moderne tecnologie innovative: efficace è stato l’utilizzo del sistema FRCM basato sull’utilizzo di reti in fibra di basalto, che sono state integrate con malte fibrorinforzate a base di calce idraulica unitamente all’utilizzo di barre elicoidali in acciaio inossidabile”. L’importo complessivo dei lavori finora realizzati si attesta intorno ai 617.300 euro, finanziati per il 70% dalla Conferenza Episcopale Italiana attraverso i proventi dell’8x mille alla Chiesa cattolica (447.093 euro), un “sostegno fondamentale per garantire la tutela e la valorizzazione dei luoghi di culto e della cultura ecclesiastica”, mentre la restante parte è stata finanziata dalla parrocchia e dai benefattori anonimi che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera e dalla Curia Arcivescovile (85.101 euro).
Mons. Stefano Sarcina, parroco della Collegiata, ha espresso la sua gioia per il completamento dei lavori interni e per il prossimo evento afferma: “La riapertura della nostra Collegiata non è solo un segno di rinascita per il nostro edificio sacro, ma anche un momento di comunione e di ritrovata spiritualità per tutta la nostra comunità. Invitiamo tutti a partecipare a questa celebrazione che segna una nuova tappa nel cammino di fede del popolo di Dio”. La Collegiata di Santo Stefano Protomartire, chiesa matrice della città di Trinitapoli, con la sua mole di circa 1700 mq, rappresenta un importante patrimonio non solo per Trinitapoli, ma per tutto il territorio, e la sua riapertura “sarà l’occasione per riscoprire la bellezza dei luoghi di culto e il valore della fede nella comunità”.