Verso Lisbona 2023. Agesci e Gmg: il senso di una presenza

Ci saranno anche tantissimi scout tra le migliaia di giovani italiani attesi a Lisbona per la prossima Gmg (1-6 agosto 2023). Un legame, quello tra lo Scoutismo e la Gmg, di vecchia data e che ha sempre visto guide e scout attivi anche nell’offrire, come volontari, il loro servizio ai giovani pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. Ne abbiamo parlato con Roberta Vincini e Francesco Scoppola, presidenti del Comitato nazionale Agesci e con il capo clan dell'Arezzo 14, Andrea Polvani, che parteciperà con i suoi ragazzi alla Gmg

Foto Calvarese/SIR

Ci saranno anche tantissimi scout tra le migliaia di giovani italiani attesi a Lisbona per la prossima Gmg (1-6 agosto 2023). Un legame, quello tra lo Scoutismo e la Gmg, di vecchia data e che ha sempre visto guide e scout attivi anche nell’offrire, come volontari, il loro servizio ai giovani pellegrini provenienti da ogni parte del mondo. Inizialmente prevista per l’agosto 2022, la Gmg di Lisbona era stata poi posticipata di un anno, agosto 2023, a causa della pandemia. Una attesa più lunga del solito che, però, non ha raffreddato la voglia dei giovani italiani di iscriversi all’evento con Papa Francesco che, per questa edizione internazionale, ha scelto come tema il passo del Vangelo di Luca (Lc 1,39), “Maria si alzò e andò in fretta”. E tra i primi ad ‘alzarsi’ sono proprio gli scout dell’Agesci, l’Associazione Guide e Scout cattolici italiani, che conta oltre 180mila aderenti, come testimoniano al Sir Roberta Vincini Francesco Scoppola, presidenti del Comitato nazionale Agesci e referenti dell’Associazione per il cammino sinodale.

“L’Agesci – dicono in coro – è in grande sintonia con il tema della Gmg perché evoca la predisposizione a partire, a mettersi in cammino, l’andare a trovare e condividere. Si tratta di esperienze di prossimità e di incontro che caratterizzano il nostro metodo educativo. La Gmg ci interpella non solo come movimento ma anche come associazione che si pone in questo momento particolare come una realtà di frontiera”.

“L’Agesci – sottolineano i due capi scout – sente questa ‘fretta’, citata nel tema della Gmg. Avendo a cuore tutti i ragazzi che abitano i territori, cerchiamo di favorire, da un lato, le occasioni di ascolto e di accoglienza reciproca e, dall’altro, ci facciamo interrogare sull’accoglienza di tanti ragazzi di altre fedi per costruire insieme un dialogo e una vera amicizia sociale”.

Consiglio Generale Agesci, Sacrofano, RM, 2-5 giugno 2022 – foto e © Matteo Bergamini/Scout Camminiamo Insieme

Un anno fa, in Consiglio generale, una Commissione mista di consiglieri e di ‘rover’ e ‘scolte’ (scout che vanno dai 16 ai 20/21 anni, ndr.) scrisse un documento intitolato ‘Costruttori di comunità aperte’ nel quale veniva ribadita la chiamata, come guide e scout, “a contribuire nelle comunità che abitiamo, con uno sguardo vigile verso i bisogni, con la responsabilità del prenderci cura, attraverso un impegno attivo e concreto”. “La scelta di partecipare alla Gmg – spiegano i due presidenti – nasce proprio all’interno di questa chiamata. È importante che i nostri ragazzi facciano la loro preparazione alla Gmg nelle rispettive diocesi, in sinergia con altre realtà associative come per esempio l’Azione Cattolica con la quale abbiamo avviato un percorso di lavoro comune relativo al tema dell’impegno educativo. Come associazione siamo pronti ad ascoltare e a rilanciare l’esperienza che i nostri ragazzi faranno a Lisbona. In questo percorso è preziosa la collaborazione con don Michele Falabretti, responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile della Cei”.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Respiro internazionale. Sono molti i gruppi scout che si stanno organizzando per il Portogallo ma, al momento, “è difficile prevedere un numero. Nel corso delle prossime settimane – afferma Vincini – faremo una sorta di censimento delle nostre realtà che hanno deciso di andare a Lisbona. Sappiamo inoltre che ci sono molti rover e scolte che faranno la propria route con i rispettivi clan/fuoco e poi, una volta rientrati, partiranno con la parrocchia per la Gmg”. Ai gruppi in partenza l’Agesci, che appartiene alla Conferenza internazionale dello Scoutismo e del Guidismo cattolico, offre la possibilità, grazie alla collaborazione con gli scout portoghesi, di far parte di “un team scout internazionale impegnato a fare servizio a Lisbona. I gruppi – spiega Scoppola – si metteranno a disposizione dell’organizzazione che potrà impiegarli nel settore logistico, di accompagnamento alle celebrazioni e dell’accoglienza, ovunque ci sarà bisogno. La Gmg sarà per noi una esperienza di grande respiro internazionale”.

Scout Agesci (Foto Sir)

Esperienza di fede. Ma c’è un aspetto che sta particolarmente a cuore ai due presidenti del Comitato nazionale ed è l’esperienza di fede che può offrire la Gmg.

“La molteplicità delle lingue, delle culture – affermano i due capi scout – non è solo dello Scoutismo o della Gmg ma anche e soprattutto della Chiesa animata, in questo tempo, da un forte spirito sinodale. In questa prospettiva si può dire che esiste un rapporto di reciprocità tra Agesci e Gmg”.

La sfida, per Scoppola e Vincini, “è far rientrare esperienze forti come la Giornata mondiale della Gioventù all’interno di un cammino di fede ordinario e non straordinario, vissuto nei territori e andare così oltre il semplice coinvolgimento emotivo. Come associazione ci stiamo interrogando molto sull’educare alla vita cristiana. Lo stile dell’associazione – afferma Vincini – è quello dei discepoli di Emmaus: accompagnare, ascoltare i nostri giovani e aiutarli ad acquisire uno stile di vita cristiano. È lo stile dell’andare e tornare. Credo che sia questo ciò che possiamo portarci a casa da un evento come la Gmg. A riguardo – concludono i due capi – crediamo sia molto importante che l’Agesci sia presente all’interno del cammino sinodale che ci coinvolge nei territori che abitiamo tutti i giorni”.

Da Arezzo a Lisbona: il Clan/Fuoco “Sangue Pazzo”. Tra i gruppi che hanno scelto di partecipare alla Gmg c’è il Clan/Fuoco “Sangue Pazzo” dell’Arezzo 14. Ventotto tra ragazzi e ragazze e 5 capi partiranno alla fine di luglio (rientro il 7 agosto, ndr.) con altri 300 giovani di tutta la diocesi aretina. A spiegare al Sir le motivazioni di questa scelta è il capo clan Andrea Polvani:

“Volevamo tornare a puntare in alto dopo il freno imposto dalla pandemia”.

Clan Arezzo 14 (Foto Polvani)

“Avevamo il desiderio di organizzare qualcosa di molto importante che non fosse la tradizionale route estiva. Un modo per uscire dalla nostra ‘comfort zone’ e anche un’occasione privilegiata per riscoprire la nostra fede e quella di chi sta intorno a noi visto che a Lisbona vivremo fianco a fianco con altri giovani”. La scelta di partire con la diocesi e non in autonomia, aggiunge Polvani, “ci permetterà di calarci ancora di più nel contesto territoriale nel quale operiamo e viviamo. Sarà dunque anche una esperienza di appartenenza alla nostra comunità locale e diocesana”. Per abbattere i costi di partecipazione i rover e le scolte dell’Arezzo 14 hanno organizzato una serie di attività di autofinanziamento: “nel periodo natalizio, insieme agli altri clan della città, abbiamo vestito i panni degli elfi nella casa di Babbo Natale – promossa da alcune realtà locali – animandola con giochi e laboratori. La settimana scorsa abbiamo collaborato nella gestione di un punto ristoro al termine di una ‘ciclo storica’ nei dintorni di Arezzo. Poi abbiamo organizzato tombole e sottoscrizioni a premi. Adesso stiamo preparando una ‘Cena con delitto’ che si terrà a fine aprile”. A Lisbona il Clan/Fuoco aretino seguirà tutto il programma papale, non prima di aver trascorso qualche giorno nel santuario mariano di Fatima dove, rivela Polvani, “ci metteremo a disposizione per attività di servizio” come nella migliore tradizione scout. “La Gmg sarà per noi un’occasione per mostrare la bellezza della vita scout agli altri ragazzi di Arezzo e delle diverse realtà ecclesiali con cui viaggeremo. La prospettiva – conclude – è, una volta tornati ad Arezzo, avviare percorsi e attività comuni”.

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