Giorni intensi

Canonizzazioni, pellegrinaggio e tradizione mariana guidano la comunità verso il nuovo anno pastorale all’insegna della speranza e dell’Eucaristia.

Settimana particolarmente intensa, a livello ecclesiale, ma non solo, quella apertasi domenica scorsa con la solenne cerimonia in piazza S. Pietro per la canonizzazione da parte di papa Leone XIV di due giovani laici italiani, Piergiorgio Frassati e Carlo Acutis, con la partecipazione di una grande folla di devoti e di amici, dalle parrocchie e dalle associazioni un po’ di tutta Italia e dal mondo (presenti anche amici della nostra diocesi che ci raccontano l’evento…), e continuata nei giorni successivi. Infatti, dopo quella straordinaria celebrazione, per la nostra Chiesa locale la settimana ha visto svolgersi il breve ma intenso “pellegrinaggio giubilare diocesano” guidato dal vescovo Giampaolo, con la prima tappa penitenziale ed eucaristica ad Assisi e poi l’udienza del papa e il passaggio della Porta Santa e l’eucaristia in S. Pietro, con visita conclusiva anche alle altre basiliche. Un tempo di grazia e di comunione, ma anche di festa e di gioia, all’insegna della “speranza”, che ci auguriamo si rifletterà anche nella vita della comunità ecclesiale che si appresta ad aprire, domenica prossima 21 settembre, il nuovo anno pastorale. I giorni racchiusi tra l’8 e il 15 settembre, poi, hanno una speciale valenza quest’anno per la comunità ecclesiale chioggiotta, poiché in quella che è attestata come prima chiesa della città, la chiesa di Sant’Andrea, si svolge la storica “Settimana dell’Addolorata”, da molti secoli punto di riferimento della devozione mariana locale, peraltro in piena sintonia con l’altra devozione popolare della Madonna della Navicella, essa pure un’icona dell’Addolorata (o, per dirla in termini più comuni, evocando l’opera michelangiolesca romana, una “Pietà”). La caratteristica speciale di quest’anno 2025 è che la “Settimana” è iniziata con la festa della Natività di Maria, appunto lunedì 8, e, passando per la memoria del suo Nome, venerdì 12, converge appunto in quest’altro lunedì 15, memoria liturgica della Madonna Addolorata, dopo la celebrazione domenicale, anticipata con l’eucaristia presieduta dal vescovo sabato 13, della Festa dell’esaltazione della Croce, ai cui piedi la Vergine Madre accompagna il suo Figlio e ci viene donata come Madre di tutti. Per l’Addolorata si ripercorrono ogni sera, nella classica “coroncina” guidata dalle nostre suore che si fregiano appunto del titolo di “Serve di Maria Addolorata”, i suoi “sette dolori” (raffigurati dalle sette spade che le feriscono il cuore), in quella che, ad imitazione della pia pratica della “Via Crucis”, fu riconosciuta ufficialmente come “Via Matris” da papa Gregorio XVI con decreto del 13 luglio 1837. Tempo tristemente propizio questo per implorare la “Madre dolorosa”, che accoglie in sé tutto l’immenso dolore delle tante madri che, come lei, piangono la morte dei loro figli e figlie, uccisi dalla cecità dell’odio e dalla violenza delle interminabili guerre dei nostri giorni. Eppure, sempre, come anche si riflette in queste sere nell’omelia della messa, alla luce della grande giubilare Speranza, di cui lei è stella luminosa, annuncio e garanzia. La permanenza della devozione popolare verso l’Addolorata, attestata nella nostra città dalle varie circostanze citate e da altre ancora, lungo i secoli, si pone come consonanza intima, interiore ed esteriore, con le vicende umane, personali, comunitarie e sociali, locali e mondiali, che continuano ad affliggerci, ma che trovano in lei anche una risposta di superamento nell’amore fino in fondo e nella partecipazione alla luce, alla gioia e alla gloria della risurrezione. E questa intensa settimana sembra poi proiettarsi per noi, appunto, nella prossima domenica, quella che aprirà la nuova stagione autunnale e insieme il nuovo anno pastorale con l’assemblea pomeridiana, presieduta dal vescovo Giampaolo in cattedrale, che porrà al centro della riflessione, della catechesi e della liturgia, nel cammino delle nostre Comunità cristiane sinodali, il grande mistero dell’Eucaristia, fonte e culmine dell’intera vita ecclesiale e della sua missione nel mondo. Croce, Maria, Eucaristia, Speranza: fuochi e fari della fede cristiana che continuano ad illuminare e riscaldare i cuori di quanti si affidano alla novità e alla grazia del vangelo di Gesù e se ne vogliono rendere comunicatori convinti e convincenti. Proprio come furono al loro tempo, che è anche il nostro poiché ci sono ambedue così vicini, San Piergiorgio Frassati e San Carlo Acutis. Ambedue soprattutto nell’attaccamento e nell’amore all’Eucaristia che si traduceva spontaneamente e inevitabilmente nella pratica quotidiana, permanente e disinteressata della carità. Piergiorgio anche nella sua testimonianza allegra, lieta e coinvolgente di vita associativa, strada maestra per contagiare beneficamente e liberamente quante più persone possibile in un autentico spirito sinodale. Carlo anche nella sua dimestichezza immersiva in Internet e nei new media, strumento indispensabile e inevitabile anch’essi ormai per una testimonianza a tutto campo. Tanto più che il suo orientamento specifico nel vasto mondo del web fu – com’è noto – proprio quello di cercare, conoscere e diffondere i tanti straordinari miracoli misteriosamente sgorgati dal mistero eucaristico. Potranno certo guidarci nell’anno che si apre.

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