“Tanti giovani, nel corso dei secoli, hanno dovuto affrontare questo bivio nella vita”. Lo ha detto il Papa, attualizzando le figure di Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, che oggi diventano santi. “Pensiamo a san Francesco d’Assisi: come Salomone, anche lui era giovane e ricco, assetato di gloria e di fama”, ha ricordato il Papa: “Per questo era partito per la guerra, sperando di essere investito ‘cavaliere’ e di coprirsi di onori. Ma Gesù gli era apparso lungo il cammino e lo aveva fatto riflettere su ciò che stava facendo. Rientrato in sé, aveva rivolto a Dio una semplice domanda: ‘Signore, che vuoi che io faccia?’. E da lì, tornando sui suoi passi, aveva cominciato a scrivere una storia diversa: la meravigliosa storia di santità che tutti conosciamo, spogliandosi di tutto per seguire il Signore, vivendo in povertà e preferendo all’oro, all’argento e alle stoffe preziose di suo padre l’amore per i fratelli, specialmente i più deboli e i più piccoli”. “E quanti altri santi e sante potremmo ricordare!”, ha esclamato il Papa: “A volte noi li raffiguriamo come grandi personaggi, dimenticando che per loro tutto è cominciato quando, ancora giovani, hanno risposto ‘sì’ a Dio e si sono donati a lui pienamente, senza tenere nulla per sé”. Sant’Agostino racconta, in proposito, che, nel “nodo tortuoso e aggrovigliato” della sua vita, una voce, nel profondo, gli diceva: “Voglio te” – l’altro esempio scelto dal Papa –: “E così Dio gli ha dato una nuova direzione, una nuova strada, una nuova logica, in cui nulla della sua esistenza è andato perduto”.