“L’Eucaristia è la mia autostrada per il Cielo”. Con questa frase, divenuta celebre, Carlo Acutis ha indicato con semplicità il centro della sua vita spirituale. La sua biografia è stata letta all’inizio del rito di canonizzazione da parte del card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le cause dei santi, che ne ha ricordato il cammino breve e intenso di fede vissuta nel quotidiano. “Nacque a Londra il 3 maggio 1991” e “nell’autunno 1991 la famiglia tornò a Milano”, dove Carlo frequentò le scuole elementari e “ricevette la prima comunione all’età di 7 anni” nel monastero delle Romite Ambrosiane. Legato profondamente all’Eucaristia, partecipava alla Messa quotidiana e “faceva piccoli sacrifici in riparazione alle mancanze di amore a Gesù Eucaristia”. Frequentò il liceo classico dei gesuiti a Milano, dove fu catechista e appassionato ideatore di pagine web per parrocchie, associazioni e progetti solidali. “Carlo era un adolescente dal cuore buono, allegro e solare”, che aiutava compagni in difficoltà e poveri del quartiere. Diceva: “Essere sempre unito a Gesù, ecco il mio programma di vita”. Trascorrendo le estati ad Assisi, si legò al carisma francescano. Nell’ottobre 2006, colpito da una forma aggressiva di leucemia, “offrì la propria sofferenza per il Papa, per il bene della Chiesa e per andare in Paradiso”. Morì il 12 ottobre a soli 15 anni. Dopo la beatificazione del 2020, Papa Francesco ha riconosciuto un secondo miracolo, aprendo la via alla canonizzazione.