TS Edizioni pubblica, anche in formato e-book, “Sulla via della pace. Il pellegrinaggio interiore” di madre Mirella Muià, eremita a Gerace, in Calabria, e impegnata nel dialogo cattolico-ortodosso.
L’autrice, dal 2002 all’Eremo dell’Unità, presso il santuario della Madonna di Montserrat, sottolinea nell’introduzione: “Questo libro è dedicato alla ricerca del significato essenziale, anche se poco evidente, del Giubileo: il viaggio interiore”, una via di pace e di silenzio nel cuore dell’anima. Il libro è una sorta di diario spirituale, un invito ad attingere al tesoro della Bibbia e all’esperienza dell’eremitaggio: “Vivere è essere in viaggio, attraverso gli eventi della nostra vita come porte che si aprono o come tappe, a volte impreviste, di un percorso”, ribadisce Muià. “Ma la scoperta della dimensione interiore di questo nostro viaggio non è casuale: è un dono che dà senso a ogni momento, a ogni esperienza e che, per essere riconosciuto, deve essere desiderato e ricercato”.
Con la semplicità e la profondità di chi ha meditato a lungo sulle figure bibliche, l’autrice ci accompagna a riscoprire Abramo, Mosè, Elia e Maria di Magdala come compagni di strada, custodi di un cammino che attraversa tempi e culture. Spiega infatti l’autrice: “Abbiamo uno scrigno da aprire sotto i nostri occhi spesso stanchi o indifferenti: è la Bibbia. Le figure e gli eventi che caratterizzano la Scrittura biblica ci parlano proprio di questo viaggio umano attraverso una storia che, a partire da un popolo, riguarda ogni popolo e la condizione umana nella sua interezza”.
Dedicato a chi si domanda “Chi sono? Dove sto andando?”, il pellegrinaggio interiore insegna a camminare oltre il visibile e a portare con sé la pace che trasforma ogni tappa in speranza.
Del resto, ogni vita è un viaggio, sottolinea Mirella Muià che ne fornisce più spiegazioni: “Anzitutto nel tempo, tra l’inizio, il venire al mondo, e la fine di una presenza fisica, che sembra dissolversi nella morte, ma che in realtà corrisponde a una nuova partenza verso una meta invisibile…”. Ed ancora: “Anche per chi non si allontana mai dal luogo di nascita, e vi resta fino alla morte; pur nella stabilità fisica e geografica, ogni individuo attraversa condizioni diverse, a cui dà il nome di infanzia, giovinezza, età adulta, anzianità…, e non sa che il vero cammino non è solo nel tempo, ma si snoda all’interno della sua interiorità, attraverso i sentimenti e le emozioni, le parole e le azioni, il vedere e l’esser visti…”. Infine, “nel cambiamento interiore, in relazione con il tempo che scorre e lo spazio circostante”. Un invito a mettersi in cammino, perché ogni passo diventi eco di una Presenza che non ci lascia soli. Infatti, “il vero viaggio è quello della luce: attraversa l’oscurità senza farle violenza, e non si spegne, ma passando al suo interno apre un percorso che ne trasforma lo spessore; il buio, là dove sembrava impenetrabile, diventa un velo che si muove come per un vento leggero… La partenza è radice della custodia di ciò che si lascia, e grembo di una memoria incancellabile”.