Gaza: 209 ex ambasciatori Ue, “stop all’inazione, servono misure concrete”

Alla vigilia della riunione informale dei ministri degli Esteri dell’Unione europea, 209 ex ambasciatori e alti funzionari delle istituzioni comunitarie e degli Stati membri hanno indirizzato una lettera aperta alle istituzioni di Bruxelles per sollecitare misure concrete contro “le gravi violazioni del diritto umanitario e dei diritti umani da parte di Israele a Gaza e in Cisgiordania”. “La schiacciante maggioranza di cittadini europei vive un profondo turbamento per la tragica situazione in Palestina”, si legge nel testo, che denuncia il rapido peggioramento delle condizioni nella Striscia, con la carestia dichiarata il 22 agosto dall’Integrated Food Security Phase Classification, che espone circa mezzo milione di persone alla fame e minaccia in particolare 132mila bambini sotto i cinque anni. Tra le richieste: sospendere le licenze di esportazione di armi e tecnologie a duplice uso verso Israele, interrompere i finanziamenti a progetti contrari al diritto internazionale, imporre sanzioni mirate, proibire il commercio con le colonie illegali e perseguire individui accusati di crimini di guerra. “L’Unione europea deve essere all’altezza dei suoi valori fondanti – affermano i firmatari –: Stati e istituzioni che dichiarano di sostenere i diritti umani e il diritto internazionale devono dare l’esempio con le azioni e non solo con le parole”.

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