“Per vivere in eterno non occorre ingannare la morte, ma servire la vita, cioè prendersi cura dell’esistenza degli altri nel tempo che condividiamo”. Così Papa Leone XIV durante l’Angelus recitato da Castel Gandolfo, nella XV Domenica del Tempo Ordinario. “Il Vangelo di oggi inizia con una bellissima domanda posta a Gesù: Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna? Queste parole esprimono un desiderio costante nella nostra vita: il desiderio di salvezza, cioè di un’esistenza libera dal fallimento, dal male e dalla morte”. Secondo il Pontefice, “la vita eterna, che Dio solo può dare, viene trasmessa in eredità all’uomo come dal padre al figlio”. “Per ricevere il dono di Dio bisogna accogliere la sua volontà”, ha proseguito. “Gesù è la rivelazione del vero amore verso Dio e verso l’uomo: amore che si dona e non possiede, amore che perdona e non pretende, amore che soccorre e non abbandona mai”. “In Cristo, Dio si è fatto prossimo di ogni uomo e di ogni donna”, ha aggiunto. “Anche noi siamo chiamati a portare consolazione e speranza, specialmente a chi è scoraggiato e deluso”. Infine la preghiera: “Chiediamo alla Vergine Maria, Madre di misericordia, di aiutarci ad accogliere nel nostro cuore la volontà di Dio, che è sempre volontà d’amore e di salvezza, per essere ogni giorno operatori di pace”.