Cisgiordania: Soleterre, inaugurato un nuovo centro per la cura del trauma psichico infantile

(Foto Ugo Panella per Soleterre)

In Cisgiordania ogni bambino nasce sotto assedio. Nella sola Cisgiordania, dal 7 ottobre 2023 a oggi, sono stati uccisi o feriti oltre 5 bambini al giorno, altri hanno visto morire padri, fratelli, amici. È in questo contesto che nasce il Soleterre Children Center, primo centro permanente per la cura del trauma psicologico infantile da guerra in Cisgiordania. Un presidio stabile, a 300 metri dall’Ospedale pubblico di Beit Jala, in cui già interviene Soleterre – l’unico a offrire cure oncologiche pediatriche – pensato per restituire cura, sicurezza e parole a chi ha perso troppo presto il significato della paura.
“Abbiamo creato questo centro perché in Palestina i bambini crescono in un contesto di perdita di fiducia nelle relazioni umane, immersi in una paura costante e nella convinzione che esprimere le proprie emozioni sia pericoloso. Sono risposte traumatiche profonde che ostacolano lo sviluppo affettivo, cognitivo e relazionale. Il trauma più diffuso qui è quello inflitto dall’essere umano in modo intenzionale, senza alcun riconoscimento o assunzione di responsabilità da parte dell’autore della violenza. Questa impunità, oltre a rendere cronica la ferita, sposta la colpa sulla vittima, generando vergogna, silenzio e isolamento. È per questo che intervenire è un dovere clinico, etico e politico: perché nessun bambino dovrebbe crescere con il peso di una colpa che non gli appartiene”, ha detto Damiano Rizzi, presidente di Soleterre e psiconcologo, a Betlemme per costruire percorsi di cura e protezione per l’infanzia colpita dalla guerra.
In un contesto segnato da conflitti armati e crisi sistemica prolungata, il Soleterre Children Center nasce come intervento strutturale per affrontare il trauma psicologico complesso e collettivo che colpisce l’infanzia in Cisgiordania. Il centro non si propone di cancellare il dolore, ma di renderlo pensabile e narrabile: trasformare la paura in linguaggio, riattivare le capacità di autoregolazione, ricostruire fiducia, senso di sicurezza e legami affettivi primari.
Il Soleterre Children Center nasce per offrire cura, ascolto e protezione ai bambini e alle famiglie palestinesi. Un centro multifunzionale, permanente, pensato per affrontare il trauma nei luoghi in cui ha origine.
“Essere qui oggi significa scegliere di non voltarsi dall’altra parte. Il Soleterre Children Center è un atto concreto di cura: restituisce ai bambini uno spazio dove il trauma può essere visto, ascoltato e trasformato. È un luogo necessario, perché la guerra che segna la mente dei più piccoli non può essere ignorata”, ha commentato Stefania Andreoli, psicoterapeuta e scrittrice dal centro, dove ha incontrato bambini e famiglie.
Promosso da Soleterre in collaborazione con Vis (Volontariato internazionale per lo sviluppo) e finanziato da Every Child Is My Child Ets e Anna Foglietta, 8xmille alla Chiesa cattolica, Piazza Pulita e Corrado Formigli, Stefania Andreoli e la sua fan-base, il centro offrirà alla popolazione diversi servizi: tra gli altri, oltre 1.200 colloqui psicologici individuali per 400 bambini con patologie pediatriche croniche (inclusi i tumori) provenienti dal sud della Palestina (prevalentemente dall’area di Hebron) e curati presso il Beit Jala Hospital, Caritas Baby Hospital e il Family Hospital di Betlemme: sostegno psicologico a familiari e personale ospedaliero; terapie di gruppo e spazi di condivisione sicuri; attività educative e ludiche per bambine e bambini; formazione continua e supervisione per operatori sanitari e psicosociali; incontri istituzionali con stakeholder locali per rafforzare la rete di protezione e cura.
“Il Soleterre Children Center si prenderà cura dei traumi dei bambini e dei ragazzi palestinesi in maniera olistica e multidisciplinare”, ha affermatoLuigi Bisceglia, Regional Programme Coordinator – Middle East del Vis, ieri durante l’inaugurazione.

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