Leone XIV: padre Anselm, “presenza discreta e umiltà, così mostra l’essenziale del ministero”

(Foto AFP/SIR)

“Papa Leone XIV non ha cercato visibilità. Ha scelto la presenza discreta”. In un’intervista al Sir, padre Anselm Grün, monaco benedettino e autore spirituale di riferimento in Europa, riflette sui primi passi del nuovo Pontefice. “Il farsi da parte – afferma – è qualcosa di salutare per ogni autorità. Nella quiete si apre all’ascolto dell’essenziale. E da quel silenzio nascono parole capaci di toccare davvero”. Secondo Grün, la scelta del nome Leone evoca coraggio, chiarezza e attenzione alle relazioni. “Penso a Leone Magno, grande teologo e pontefice del dialogo, e a Leone XIII, che scrisse la prima enciclica sociale: la giustizia è certamente una priorità anche oggi”. Tra i tratti più evidenti del pontificato nascente, Grün riconosce l’accento sulla cura, “che nasce dalla compassione, oggi essenziale per chi guida: nella Chiesa, in politica, nell’economia”. Per il monaco, il Papa ha mostrato attenzione concreta alla vita quotidiana e alla comunità: “Una vera guida non si isola ma condivide la vita con gli altri. Solo così può comprendere davvero. Papa Leone ha già cominciato a costruire ponti”. Infine, l’umiltà: “Ogni vera autorità nasce dall’umiltà. È ciò che rende il potere una benedizione e non uno strumento per innalzare sé stessi. Questo atteggiamento è evidente in Papa Leone XIV: il suo sarà un servizio fecondo, anche per la nostra casa comune”.

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